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Factoring: imprese italiane soddisfatte. L’indagine di Assifact-Kpmg

Presentati a Milano i risultati dell’indagine Assifact-Kpmg. Le imprese si ritengono soddisfatte nell’uso del factoring. Chiesto di migliorare l’innovazione tecnologica e i rapporti con la pubblica amministrazione

Factoring: imprese italiane soddisfatte. L’indagine di Assifact-Kpmg

La maggioranza delle imprese italiane si ritiene soddisfatta nell’uso del factoring. Per il 55% il grado di soddisfazione complessivo è ottimo mentre un altro 32% lo giudica buono. Meno del 6% lo ritiene appena sufficiente o negativa.

È quanto emerge da un’indagine su un campione nazionale di imprese condotta da Assifact, l’associazione che riunisce le società di factoring, in collaborazione con Kpmg.

Per le imprese intervistate il factoring rappresenta: una forma di finanziamento complementare al credito bancario (28,6% delle risposte); un modo per ottimizzare il capitale circolante attraverso l’eliminazione dei crediti dal bilancio (24,8%); una forma di garanzia del buon fine dei crediti commerciali (18,1%). La sua funzione cambia in base alla dimensione dell’azienda: per le medie e grandi è maggiormente rilevante l’ottimizzazione del bilancio mentre nelle piccole prevale la protezione dalle perdite su crediti e la gestione professionale del credito.

Dall’indagine emergono due punti chiave: migliorare l’innovazione verso piattaforme multifunzionali per la gestione e il finanziamento del capitale circolante e migliorare i rapporti con la pubblica amministrazione.

Più innovazione tecnologica verso piattaforme multifunzionali

Dall’indagine emerge che le imprese vorrebbero un’innovazione tecnologica in modo da poter disporre di piattaforme online di tipo “open” attraverso le quali scegliere soluzioni e servizi che siano potenzialmente negoziabili con una pluralità di intermediari e finanziatori.

È frequente (oltre il 47% delle imprese) l’integrazione dei sistemi aziendali con una o più piattaforme offerte dai singoli finanziatori per i crediti commerciali, a fronte di un 19% che dichiara di desiderare l’integrazione, ma di non disporne attualmente. Molto meno frequente (10,4%) è l’integrazione con una piattaforma unica che consenta l’accesso a diversi finanziatori e/o forme di supporto al capitale circolante. Dalla ricerca emerge tuttavia che il 45% delle imprese, pur non avendo ancora simili integrazioni, si dichiara interessato. Anche con riferimento alla gestione del ciclo passivo (debiti commerciali), l’interesse è maggiore per soluzioni che consentano l’accesso a piattaforme multifunzionali piuttosto che riconducibili a un unico finanziatore o a un’unica soluzione (34,9% contro 25,5%).

Meno vincoli nella pubblica amministrazione

Le imprese chiedono anche una serie di semplificazioni e di interventi per migliorare le relazioni con la pubblica amministrazione e agevolare il ricorso al factoring per i crediti vantati nei suoi confronti. Il 42% delle imprese intervistate è fornitrice della Pubblica Amministrazione e circa la metà di queste cede i relativi crediti. Ma i rapporti con la PA sono caratterizzati da criticità significative sia riguardo alla cedibilità del credito, sia nelle relazioni tra gli enti e i loro fornitori. Per le imprese servirebbe intervenire nella semplificazione degli adempimenti amministrativi in capo all’ente e propedeutici al pagamento delle fatture (32% delle risposte) e nella cessione del credito agevolando il ricorso a soluzioni a supporto del capitale circolante come il factoring, sia riducendo le formalità (21%), sia eliminando la possibilità per l’ente pubblico di rifiutare la cessione stessa (22%).

Assifact, Galmarini: Spazio per un’ulteriore crescita del settore

“La crescita dei volumi nel tempo e l’elevato livello di soddisfazione percepito dai nostri clienti testimoniano l’importanza del mercato del factoring per il nostro Paese, che negli ultimi dieci anni ha registrato una sempre maggiore rilevanza in termini di incidenza sul Pil, oggi superiore al 15% a fronte del 10% del 2013. Va inoltre sottolineato che nello stesso periodo la percentuale degli anticipi erogati dal settore rispetto al totale dei prestiti bancari a breve termine ha visto una progressiva espansione: dal 14% del 2013 si è giunti all’attuale 35%. Se consideriamo, peraltro, che nei bilanci delle imprese sono presenti crediti commerciali per oltre 500 miliardi di euro c’è spazio per un’ulteriore crescita del settore. La tecnologia consente di rispondere in modo adeguato alle nuove esigenze delle imprese di grandi dimensioni e di raggiungere più efficacemente le piccole e medie, sia attraverso un significativo efficientamento dei processi sia attraverso l’offerta di nuove soluzioni appositamente dedicate” ha dichiarato il Presidente di Assifact, Fausto Galmarini.

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