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Facebook a picco sul Nasdaq dopo lo scandalo Cambridge Analytica

Il mercato punisce pesantemente il titolo del social network per il caso della web agency che avrebbe sottratto dati in modo illecito da 51 milioni di profili: informazioni poi usate per orientare il voto degli americani in favore di Donald Trump – Il capo della sicurezza dei dati di Facebook verso l’addio.

Facebook a picco sul Nasdaq dopo lo scandalo Cambridge Analytica

Il titolo Facebook cade a picco. Sul Nasdaq le azioni del colosso fondato da Mark Zuckerberg sono arrivate a perdere oggi più del 6%, affossate dallo scandalo Cambridge Analytica.

Il caso riguarda una web agency londinese – Cambridge Analytica, appunto – che ha lavorato per la campagna elettorale di Donald Trump usando a proprio vantaggio, senza averne alcun diritto, i dati contenuti in oltre 51 milioni di profili Facebook.

Secondo quanto rivelato dall’inchiesta giornalistica del Guardian e del New York Times, gli account sono stati violati da Cambridge Analytica proprio nel corso della campagna elettorale e i dati sono stati usati per influenzare la decisione di voto.

L’operazione illecita sarebbe stata realizzata attraverso l’applicazione “thisisyourdigitallife”, presentata a Facebook e ai suoi utenti come uno strumento per ricerche psicologiche la cui raccolta dati sarebbe servita per fini esclusivamente accademici (una sorta di test che prometteva di rivelare alcuni lati della personalità).

La app è stata scaricata da oltre 270mila persone e ha consentito a Cambridge Analytica di accedere ai dati degli utenti e a quelli dei loro amici virtuali. Come un cavallo di Troia, ma molto più efficace.

I due giornali hanno scritto che Facebook sapeva dell’utilizzo illecito dei dati già nel 2015 e si sarebbe attivata per chiederne la cancellazione, senza però informare gli utenti della violazione.

“Orripilante, se confermato – ha scritto su Twitter Vera Jourova, commissaria europea per la Giustizia, la Tutela dei consumatori e l’Uguaglianza di genere – I dati personali di 50 milioni di utenti  Facebook potrebbero essere stati utilizzati per scopi politici. Non vogliamo che questo accada in Europa”.

Peraltro, Cambridge Analytica ha lavorato anche per la campagna referendaria pro-Brexit nel Regno Unito.

AGGIORNAMENTO

A fine seduta la società di Mark Zuckerberg ha perso il 6,8%, mandando in fumo circa 36 miliardi di euro. Si tratta del ribasso più grave degli ultimi quattro anni, che ha trascinato al ribasso l’intero comparto tecnologico. Solo Zuckerberg, che ha in portafoglio il 16% di Facebook, ha perso 5,5 miliardi di dollari in Borsa. Eppure, dal fondatore della società non sono arrivati ancora commenti né risposte.

Secondo il New York TimesAlex Stamos, capo della sicurezza dei dati, lascerà Facebook. L’interessato ha smentito la notizia su twitter: “Nonostante le voci, sono pienamente impegnato nel mio lavoro a Facebook. E’ vero che il mio ruolo è cambiato. Sto attualmente passando più tempo a valutare rischi di sicurezza emergenti e lavorare sulla sicurezza nelle elezioni”.

In ogni caso – secondo l’agenzia Reuters, che cita fonti Facebook – le dimissioni di Stamos saranno comunque effettive da agosto prossimo.

Stando invece a quanto riporta la Cnn, Aleksandr Kogan, l’accademico che attraverso “thisisyourdigitallife” ha raccolto le informazioni sui 51 milioni di americani, si è difeso respingendo con forza l’accusa di essere una spia russa e dicendosi “pronto a parlare con l’Fbi e davanti al Congresso americano”. Kogan ha anche contraddetto Facebook, che finora si è difesa affermando di aver autorizzato la raccolta di dati dei suoi utenti per scopi accademici: “Non abbiamo mai detto che il nostro progetto era finalizzato a una ricerca universitaria”, afferma Kogan, contestando il fatto che Facebook lo abbia radiato dal social network con l’accusa di aver violato gli accordi.

Intanto, in Inghilterra, il Garante britannico per l’informazione, Elizabeth Denham, ha annunciato che intende chiedere un mandato per perquisire la sede di Cambridge Analytica. Lo riporta la Bbc segnalando che l’authority Gb intende passare al setaccio i database e i server utilizzati dalla Cambridge Analytica. Parallelamente la Commissione parlamentare britannica ha convocato l’AD di Facebook per un’audizione sullo scandalo.

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