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EY, corruzione: per il 56% dei dirigenti italiani è molto diffusa

Secondo il sondaggio “Cattiva condotta aziendale” di EY la media degli italiani che ritiene il fenomeno diffuso supera di gran lunga quella mondiale, pari al 39% – Il 32% degli intervistati ha riscontrato casi di frode all’interno delle proprie aziende

EY, corruzione: per il 56% dei dirigenti italiani è molto diffusa

Il 56% degli italiani percepisce ancora come ampiamente diffuso il fenomeno della corruzione. A dirlo è il sondaggio “Cattiva condotta aziendale – conseguenza per i soggetti coinvolti” condotto da Ey a livello mondiale su un campione di circa 3.000 responsabili aziendali, che evidenzia come il dato italiano si discosta rispetto alla media globale (39%). 

Il sondaggio ha rilevato una diffusa esigenza di maggiore trasparenza in risposta all’aumento delle tensioni geopolitiche e della volatilità dei mercati finanziari. La crescente minaccia del cybercrime, dei finanziamenti al terrorismo e, più recentemente, la diffusione dell’utilizzo illecito delle giurisdizioni offshore, hanno incrementato la pressione a cui sono sottoposti i governi e le aziende rispettivamente per intervenire ed identificare e mitigare il rischio di frode e corruzione.

Il 91% degli intervistati a livello mondiale e il 96% a livello italiano ritiene importante identificare quali siano gli effettivi proprietari delle terze parti con cui si conducono affari. Sempre a livello mondiale è emerso che il 32% degli intervistati ha riscontrato dei casi di frode e corruzione all’interno della propria azienda.

Secondo Fabrizio Santaloia, National Leader EY Fraud Investigation and Dispute Services, “La regolamentazione delle pratiche anti-corruzione si sta concentrando sull’analisi delle terze parti e di conseguenza i business leaders sono sempre più focalizzati sulla conoscenza dei clienti, partner e fornitori con i quali conducono affari”.

“La cooperazione internazionale tra le autorità regolatrici – prosegue Santaloia – per combattere frodi e corruzione si sta sempre più rafforzando, ma la percezione di una diffusione delle irregolarità nelle aziende rimane elevata e le organizzazioni continuano ad essere esposte a rischi rilevanti”.

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