Condividi

Exxon e Chevron: in rosso il petrolio Usa

Le due maggiori compagnie petrolifere degli Stati Uniti presentano conti in rosso nel terzo trimestre del 2015 – Calano utili e fatturato per Exxon, Chevron taglia 7mila posti di lavoro.

Exxon e Chevron: in rosso il petrolio Usa

Complice la crisi del mercato petrolifero, i colossi statunitensi del petrolio chiudono in rosso il terzo trimestre del 2015Exxon Mobil, prima società petrolifera degli Usa, ha registrato utili e fatturato in calo. Nonostante ciò il risultato finale è superiore alle attese degli analisti grazie a una riduzione delle spese in conto capitale (-22% a 7,67 miliardi). In aggiunta, nel trimestre in corso Exxon prevede di spendere circa 500 milioni di dollari per il riacquisto di titoli propri.

Per quanto riguarda i profitti, il terzo trimestre si è chiuso a 4,24 miliardi di dollari, 1,01 dollari per azione, quasi la metà rispetto agli 8,07 miliardi, 1,89 dollari per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente. Giù anche il fatturato, che ha segnato un ribasso del 37% a 67,34 miliardi. Gli analisti attendevano un utile di 89 centesimi, su un giro d’affari di 63,75 miliardi.

Le attività di esplorazione e produzione hanno visto calare i profitti del 79% a 1,36 miliardi, con la divisione americana in rosso di 422 milioni. Notizie positive dalle attività downstream, il cui utile è raddoppiato a 2,03 miliardi grazie a un miglioramento dei margini.

Male anche Chevron, che, sulla scia del calo dei profitti del terzo trimestre, causato dal rallentamento delle attività di produzione ed estrazione, taglierà tra 6.000 e 7.000 posti di lavoro, su un totale di circa 64.700. Il secondo colosso petrolifero degli Stati Uniti prevede per il 2016 una riduzione delle spese in conto capitale del 25%, a un intervallo tra 25 e 28 miliardi.

Ulteriori tagli sono attesi per il 2017 e il 2018, a un range tra 20 e 24 miliardi. Per quanto riguarda i risultati del trimestre, l’azienda californiana ha registrato utili per 2,04 miliardi di dollari, 1,09 dollari per azione, contro i 5,6 miliardi, 2,95 dollari per azione, dello stesso periodo dell’anno scorso. Il fatturato è sceso del 37% a 34,32 miliardi.

Gli analisti attendevano un utile di 1,16 dollari per azione, con un giro d’affari di 30,9 miliardi. Le attività di produzione ed esplorazione hanno generato profitti per 59 milioni di dollari, contro i 4,65 miliardi dell’anno scorso. Per quanto riguarda le  attività downstream (raffinazione, marketing e chimica) l’utile è cresciuto del 59% a 2,21 miliardi.

Commenta