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Europei: Italia-Austria, a Wembley per continuare a sognare

Verratti o Locatelli, Berardi o Chiesa: sono gli ultimi dubbi di formazione del ct Mancini che stasera affronta gli austriaci in una partita da dentro o fuori dove gli azzurri sperano di continuare la serie infinita di successi e conquistare le fasi finali degli Europei nel tempio di Wembley

Europei: Italia-Austria, a Wembley per continuare a sognare

Ora si fa sul serio. L’Europeo entra nel vivo con la fase a eliminazione diretta e l’Italia inaugura la prima giornata degli ottavi sfidando l’Austria (ore 21) in quel di Wembley (l’altra sfida odierna è Galles-Danimarca delle 18). A Londra gli azzurri partono da favoriti, su questo non c’è dubbio: troppo evidente la differenza tecnica con gli austriaci, tanto più dopo le belle prove del girone. Avere certezze però è impossibile, anche perché ora entrano in gioco altri fattori. I match da dentro o fuori, come da definizione, non ammettono errori, ragion per cui, oltre a gambe e piedi, diventa decisiva la testa. “Servirà una grande partita perché loro hanno qualità, sono aggressivi, dovremo essere perfetti, ma è la bellezza di questi tornei perché devi vincere sempre e non sbagliare mai – il pensiero di Mancini -. Faremo la nostra gara, non possiamo fare altro. Giocare a Wembley deve essere un obiettivo per un calciatore, chi fa questo mestiere punta a questi stadi, sono sicuro che i ragazzi giocheranno bene”.

Il tecnico sa che una vittoria gli permetterebbe di centrare l’obiettivo minimo, ma anche che accontentarsi non ha nessun senso. L’Europeo del resto ha detto che la sua Italia è la miglior squadra del torneo per numeri e gioco, ragion per cui in molti, compresi i soliti scettici della vigilia, cominciano sul serio a credere nella vittoria finale. Da qui alla finale dell’11 luglio, peraltro sempre a Wembley, ci sono però numerosi ostacoli e l’Austria, tra questi, è senza dubbio il più abbordabile. “Siamo tutti tranquilli perché contiamo su giocatori bravi e chiunque scenderà in campo continuerà a fare quel che ha fatto fino oggi – ha proseguito Mancini -. Aspettiamo l’ultimo per risolvere i dubbi, ma direi che ci siamo”. Il tecnico di Jesi ha avuto quasi una settimana piena per preparare la partita, dunque è lecito aspettarsi un’Italia veloce e brillante come nelle altre uscite, al netto di un’Austria che, per caratteristiche e precedenti, dovrebbe provare a pressare alto.

Atteggiamento che, se confermato, rappresenterebbe una novità per gli azzurri, che sin qui hanno affrontato solo avversarie chiuse e impegnate soprattutto a difendersi, peraltro con scarsi risultati. Mancini, costretto nuovamente a rinunciare agli infortunati Chiellini (probabile rientro nell’eventuale quarto) e Florenzi, sembra aver risolto tutti i dubbi del suo 4-3-3, che vedrà Donnarumma in porta, Di Lorenzo, Bonucci, Acerbi e Spinazzola in difesa, Verratti, Jorginho e Barella a centrocampo, Berardi, Immobile e Insigne in attacco. “Sappiamo di avere solo una piccola possibilità di passare il turno, ma a volte nella vita può bastare – il pensiero del CT austriaco Franco Foda, nato in Germania da mamma tedesca e papà italiano -. Quando arrivi agli ottavi poi vuoi andare ai quarti, noi siamo determinati a raggiungere Monaco”. Dove, il prossimo 2 luglio, si giocherà con la vincente di Belgio-Portogallo (domani a Siviglia, ore 21), per un appuntamento a cui, evidentemente, non vuole mancare nemmeno l’Italia.

L’Austria proverà l’impresa affidandosi a un 4-1-4-1 con Bachmann tra i pali, Lainer, Hinteregger, Dragovic e Alaba nel reparto arretrato, Grillitsch in mediana, Laimer, Schlager, Sabitzer e Baumgartner a supporto dell’unica punta Arnautovic, ex dal passato interista e possibile nuovo acquisto del Bologna.

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