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Euro in ritirata su yen e dollaro alla vigilia del G20. Stamani Piazza Affari è incerta

La moneta unica ai minini da tre settimane sul dollaro e oggi e domani il G20 – L’impegno generale è a lasciare le fluttuazioni del cambio al mercato ma sull’indebolimento dell’euro pesa il peggioramento dell’economia dell’eurozona – A Piazza Affari, incerta stamani, brilla solo il lusso – Oggi interrogatorio di Orsi – L’exploit di Esprinet – Balzo di Heinz

Euro in ritirata su yen e dollaro alla vigilia del G20. Stamani Piazza Affari è incerta

Rimbalza lo yen alla vigilia del G 20 che riunirà oggi e domani banchieri centrali e ministri finanziari delle 20 principali venti economie a Mosca.

Stamane la valuta giapponese tratta a 92,48 nei confronti del dollaro e a 123,53 contro l’euro. La moneta unica contro il dollaro è indicata a 1,3354 (contro  1,345) ai minimi delle ultime tre settimane.

Il rimbalzo dello yen è l’effetto delle  dichiarazioni del padrone di casa del meeting, il ministro delle Finanze russo Anton Silanov  che ha anticipato che, nella sostanza, il G20    rispecchierà quanto già affermato dal G7 sul tema delle fluttuazione dei cambi, ovvero  “l’impegno duraturo a tassi di cambio determinati dal mercato”.

Ma  la frenata dell’euro, più che dai movimenti delle diplomazie, è legata soprattutto al pessimo stato di salute  dell’eurozona, in piena recessione: i dati di ieri mostrano che il Pil del quarto trimestre 2012 è sceso dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, un calo più marcato delle previsioni (-0,4%). In tutti e tre i Paesi principali l’economia è andata peggio delle stime: in Germania il Pil è sceso dello 0,6%, in Francia -0,3%, in Italia -0,9% Su base annua la contrazione italiana è pari al 2,2%, -2,7% il dato tendenziale. Per il 2013, secondo la Bce, si profila la crescita zero.

GLI INDICI

La Borsa di Tokyo reagisce al’aumento dello yen con un forte ribasso: – 1,17%. Ancor più rilevante la caduta dell’indice Topix -1,8%. Negativa anche Hong Kong -0,15%. Quasi invariati gli indici di Wall Street: Dow Jones -0,07%, S&P +0,07%. Il Nasdaq chiude a +0,06%.

Gli investitori non si sono scaldati per i dati positivi dal fronte dell’occupazione: la settimana scorsa le nuove richieste di sussidi di disoccupazione in Usa sono scese a 341mila da 368mila della settimana precedente. Gli analisti avevano previsto 360mila nuove richieste.

Di rilievo il balzo di Heinz sale del 23%. La società agroalimentare ha annunciato di essere stata comprata da un consorzio formato da Berkshire Hathaway di Warren Buffett e dal fondo 3G per 28 miliardi di dollari (debito compreso).  Il segretario di Stato John Kerry, marito di un’erede Heinz, incassa una plusvalenza di 3 milioni di dollari sui titoli di sua proprietà personale.

Londra ha perso lo 0,5%, Parigi -0,7%, Francoforte è finita in ribasso dell’1%. Ha pesato sul settore bancario del Vecchio Continente il crollo di Bankia a Madrid (-12%), dopo l’annuncio della maxi diluizione per gli azionisti. A Piazza Affari l’indice FtseMib è sceso dell’1%. Sul mercato dei titoli di Stato il Btp a 10 anni è indicato ad un rendimento del 4,39%, lo spread è a quota 275 (+ 3 punti base).

INSIDE PIAZZA AFFARI

Sotto tiro anche a Milano il settore bancario: il ribasso più ampio è stato di Popolare dell’Emilia -2,8%.Unicredit ha perso lo 0,8%, Intesa -1,6%. MontePaschi è scesa dell’1%, Banco Popolare -1,3%. Fuori dal coro, Mediobanca è salita del 2,6%, Pop. Milano +0,9%.

La raffica di arresti eccellenti un po’ in tutta Italia, compreso quelli dell’ex responsabile dell’area finanza di Mps, Gianluca Baldassarri, non ha influito più di tanto sull’andamento della seduta. Oggi ci sarà l’atteso interrogatorio in carcere a Busto Arsizio del presidente di Finmeccanica Giuseppe Orsi. Il titolo  Finmeccanica ha perso l’1,7% nel primo giorno dell’era Pansa. In Piazza Affari torna intanto a brillare la stella del lusso: la migliore fra  e blue chip è Salvatore Ferragamo +2,5%.

Fra i titoli industriali, Fiat ha perso l’1,8%, Fiat Industrial -0,8%. StM –0,2%. Generali ha perso l’1%, Fondiaria Sai -0,8%. In calo Enel-2% ed Eni-1,8%. Telecom Italia ha perso lo 0,8%, Mediaset -3,1%. Fra le medie capitalizzazioni ha corso Esprinet +11%, che ieri ha annunciato risultati del 2012 migliori delle attese.

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