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Erg accelera sull’eolico: crescerà del 45% in 4 anni

Il gruppo della famiglia Garrone ha presentato il piano industriale 2015-18. Il Mol è previsto in crescita del 7%, dividendo minimo di 50 centesimi nell’arco di piano, accelerazione sull’eolico che arriverà ai due terzi della capacità installata complessiva. La metà della crescita sarà fuori dell’Italia

Erg accelera sull’eolico: crescerà del 45% in 4 anni

 Erg affida sempre più alle rinnovabili, e in particolare all’eolico, la crescita dei prossimi anni con un Mol a 450 milioni (+7%). E assicura una politica di dividendo di almeno 50 centesimi per azione. Sono alcuni degli obiettivi del Piano Industriale 2015-2018 approvato dal Consiglio di Amministrazione di ERG. La Borsa tuttavia è rimasta fredda: il titolo Erg è in calo dell’1,96% quando il FitseMib scende dello 0,5% (ma è in recupero), in un mercato dove domina l’incertezza in attesa delle decisioni della Fed sui tassi attese per stasera.

Nel dettaglio, la società energetica punta ad un incremento medio annuo del Margine Operativo Lordo del 7%, con un valore di 450 milioni di euro a fine Piano.

La capacità installata dovrebbe raggiungere circa 2.950 MW a fine 2018, segnando un aumento del 62% rispetto a fine 2014. 

Nell’eolico la capacità installata è attesa invece a circa 1.950 MW nel 2018 (+ 45% rispetto a fine 2014) di cui circa il 44% localizzata fuori dall’Italia.

Previsti investimenti totali per 1,9 miliardi di euro, di cui 1,5 miliardi nel 2015 e circa 400 milioni prevalentemente per investimenti organici nell’eolico fra il 2016 e il 2018.

ERG prevede poi un incremento della posizione finanziaria netta a 1,9 miliardi di euro nel 2015, e un deleverage negli anni successivi di circa 600 milioni a 1,3 miliardi di fine 2018.

Quanto alla politica dei dividendi, è stato fissato un valore minimo di 0,5 euro per azione nel periodo di piano.

Il Gruppo punterà alla diversificazione geografica – prevista una crescita all’estero di circa 600 MW della potenza installata

nell’eolico – e alla diversificazione tecnologica attraverso l’integrazione dei 527 MW del neo-acquisito nucleo idroelettrico

di Terni.

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