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Eredità Berlusconi, i cinque figli pagano la prima rata dei 100 milioni a Marta Fascina. Resta il nodo di Arcore

Ancora incerto il destino di villa Gernetto e della residenza ad Arcore – Nel frattempo prende forma la Fininvest post-Silvio – Ecco le ultime novità sull’eredità di Silvio Berlusconi

Eredità Berlusconi, i cinque figli pagano la prima rata dei 100 milioni a Marta Fascina. Resta il nodo di Arcore

Prosegue senza strappi l’esecuzione del testamento di Silvio Berlusconi. Dopo gli accordi ereditari raggiunti a settembre dai cinque fratelli del leader di Forza Italia – Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora, Luigi – si procede a piccoli passi per dare attuazione alle ultime volontà di Berlusconi. Secondo quanto scrive l’Adnkronos sarebbe stata trasferita a Marta Fascina la prima tranche del lascito testamentario di 100 milioni di euro che l’ex premier le ha conferito. A provvedere al versamento tutti i figli, incluso Luigi che non compariva tra i destinatari del testamento. A breve dovrebbero ricevere i soldi anche Paolo Berlusconi, fratello di Silvio, e l’amico Marcello Dell’Utri, a cui spettano rispettivamente 100 e 30 milioni. Ma sull’eredità di Berlusconi ci sono ancora dei nodi da sciogliere: villa di Arcore e quella Gernetto.

Eredità Berlusconi, che fine farà la villa di Arcore

Resta aperto il nodo della villa di Arcore. La deputata di Forza Italia risiede ancora a Villa San Martino, che oramai appartiene ai figli di Berlusconi. Il diritto di lei all’abitazione viene tutelato dalla legge Cirinnà sulle unioni civili, che le consente di viverci dopo la morte del compagno per un periodo di tempo pari a quello della convivenza, con un minimo di due e un massimo di cinque anni. Fascina e Berlusconi hanno convissuto per tre anni, quindi avrà tempo fino al 2026 per trovarsi una nuova casa.

Nonostante la legge, sembra che la questione sarà gestita senza liti, almeno pubblicamente, per evitare che polemiche o divisioni interne che si possano ripercuotere sul partito.

Villa Gernetto come Università del pensiero liberale: addio al sogno di Silvio

Se le ultime volontà di Berlusconi saranno rispettate, non si potrà dire lo stesso dei suoi sogni: Villa Gernetto, che vale quasi 45 milioni di euro, è a rischio vendita. Il gruppo Fininvest l’aveva rilevata nei primi anni duemila da Morgan Stanley, che a sua volta l’aveva comprata da Unicredit. Nella dimora si tenevano solo alcuni eventi legati a Publitalia e al Monza, ma il Cavaliere voleva dare vita all’Università della Libertà che avrebbe dovuto formare la nuova classe dirigente di Forza Italia. Prevedeva anche alcuni incontri in presenza con personaggi politici internazionali come Putin e Bush. Un progetto rimasto in soffitta e che sempre più probabilmente venga accantonato. Anche se non c’è ancora un’iniziativa formale che testimoni la rescissione del contratto di affitto, secondo fonti consultate da la Repubblica il progetto dell’ateneo azzurro rimarrà solo un sogno.

Fininvest: prende corpo l’impero post-Silvio

Nel frattempo, la Fininvest post-Silvio sta prendendo forma. Gli accordi extragiuridici stipulati dagli eredi dopo la morte di Berlusconi saranno recepiti negli statuti delle holding personali e in quello della finanziaria di famiglia. Quando? Con ogni probabilità i Consigli di amministrazione della capogruppo e delle finanziarie che la controllano saranno convocati in settimana, con le relative assemblee che si terranno a fine mese. E da quel momento inizierà una nuova era per Fininvest che vedrà al comando, in coppia, i due primogeniti del Cavaliere, Marina e Pier Silvio: insieme hanno il 52% del patrimonio Fininvest (stimato in circa 4 miliardi) e controllano il 76% dei voti in assemblea.

Un passo formale che permetterà così di blindare l’intesa tra gli eredi, compresa l’impossibilità di cedere quote Fininvest per cinque anni (elemento base per aspirare all’esenzione dalle tasse di successione). Confermato anche l’allargamento del board: da sette fino a 15 consiglieri.

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