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Energia, la nuova frontiera sono le energy communities

Le comunità energetiche, formate da imprese, condomini, pa e ospedali, nascono per autoprodurre e consumare energia – Saranno 475 mila nel 2020, secondo uno studio presentato al secondo Forum sull’innovazione energetica di GDF Suez, Ambrosetti e Politecnico di Milano

Energia, la nuova frontiera sono le energy communities

Entro il 2020, ci saranno 475 mila energy communities – formate da industrie, condomini, ospedali, centri commerciali, pubbliche amministrazioni – nasceranno in Italia per autoprodurre e consumare energia. Sono queste le previsioni emerse al secondo forum sull’innovazione energetica, che si  è svolto oggi a Milano, organizzato da GDF SUEZ, il primo produttore mondiale di energia (escluso nucleare), con Ambrosetti e Politecnico di Milano.

Grandi numeri che avranno un impatto rilevante sull’economia italiana, per un volume d’affari di almeno 29 miliardi di euro e benefici sistemici per il made in Italy, soprattutto per la domotica, l’illuminotecnica le infrastrutture ICT, il software, la mobilità urbana e tutta la filiera del fotovoltaico e della cogenerazione. Anche sotto il profilo della creazione di occupazione, nuova e particolarmente qualificata.

Le nuove opportunità nascono dalla crisi. Il sistema complessivo di produzione e distribuzione di energia sta profondamente cambiando a causa del calo della domanda energetica dovuto al periodo economico e allo sviluppo di soluzioni di efficienza energetica. Nel frattempo, la diffusione della generazione distribuita continua a crescere grazie all’innovazione benché gli incentivi pubblici stiano gradatamente diminuendo.

In molti mercati, inclusi quelli energetici, per ragioni sia economiche che di maggiore consapevolezza ambientale, stanno emergendo nuovi modelli di collaborazione sociale.

Nel corso del Forum, è stato presentato uno studio secondo il quale nel 2020 potrebbero esistere in Italia circa 475.000 Community di consumatori localizzate territorialmente, in cui condomini, industrie, centri commerciali, ospedali, Pubbliche Amministrazioni e produttori cooperano attivamente per produrre e consumare energia in modo intelligente. Attraverso queste forme di “eCollaboration”, si ottimizza l’uso di energia prodotta da fonti rinnovabili, si agevola l’applicazione di misure di efficienza energetica, si ottengono vantaggi sui costi delle bollette, contribuendo a garantire la sostenibilità ambientale e la sicurezza degli approvvigionamenti

Le Energy Community, inoltre, aprirebbero nuove possibilità di crescita. Se solo si sviluppasse il 5% del loro mercato potenziale In Italia, si genererebbe un volume d’affari totale pari a circa 29 miliardi di Euro.
Lo studio prevede anche che le Energy Community possano contribuire all’evoluzione tecnologica dei sistemi di stoccaggio distribuito con impatti sull’intera filiera energetica, fino agli usi finali e alla mobilità urbana.

Aldo Chiarini, Amministratore Delegato di GDF SUEZ Energia Italia, ha dichiarato “GDF SUEZ vuole essere il leader della transizione energetica già partita in Europa. Anche in Italia – ha aggiunto Chiarini – il Gruppo, terzo operatore nel settore gas e settimo produttore di energia elettrica, contribuisce alla crescita ed  evoluzione del mercato per assicurare competitività, sicurezza degli approvvigionamenti e sostenibilità ambientale”.

“Oltre a un impegno costante per la diffusione dell’innovazione e per lo sviluppo del mercato energetico, il Gruppo è anche impegnato sul fronte ambientale con un tasso di emissioni del 20% al di sotto della media mondiale e con l’obiettivo di ridurlo di un ulteriore 10% entro il 2020” ha ricordato Chiarini al termine del suo intervento.

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