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Energia, ai cinesi il 14% di Rosneft. Asse Mosca-Pechino

Alla Borsa di Londra, la capitalizzazione del colosso russo del petrolio è valutata 54 miliardi. Rosneft, il più grande produttore mondiale di petrolio quotato in Borsa, può contare su 3000 mila stazioni di servizio, 150 depositi e più di mille navi cisterna. Mosca trova uno sfogo agli investimenti in risposta alle sanzioni americane ed europee

Energia, ai cinesi il 14% di Rosneft. Asse Mosca-Pechino

La conglomerata privata cinese Cefc, in rapida ascesa nel settore dell’energia in patria, acquisirà il 14,6% di Rosneft, colosso petrolifero russo, primo al mondo fra le compagnie quotate. L’operazione, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, dovrebbe chiudersi per 9,1 miliardi di dollari. 

La Russia trova così una importantissima possibilità di espansione commercialeed una alternativa alle sanzioni americane ed europee che ne limitano cooperazione ed investimenti.

La quota oggetto dell’acquisizione sarà ceduta dal consorzio formato da Glencore e dal fondo sovrano del Qatar. Entrambi erano entrati in Rosneft lo scorso dicembre. Lo stato russo continuerà comunque a rimanere azionista di maggioranza, con il 51%. Anche l’inglese British Petroleum manterrà la propria partecipazione del 19,8%. 

L’acquisizione migliora ancor di più l’alleanza energetica fra Russia e Cina. Rosneft, secondo il Financial Times, considera l’accordo “positivo, sia per ragioni strategiche che economiche. Con le attuali relazioni poco amichevoli con gli Usa potrebbero utilizzare questa operazione per dimostrare che possono trovare amici anche altrove. Inoltre dimostrano pragmatismo andando a cercare soldi dove ce ne sono”. 

Dopo una serie di rinvii e smentite durate un’intera estate, sembra che il forum economico di Vladivostok sia servito per limare gli ultimi dettagli dell’accordo. 

 

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