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Enel, Starace: piano fibra al via. Vodafone e Wind stretta finale

L’Ad del gruppo elettrico, premiato “Uomo dell’anno nell’energia” da Staffetta quotidiana, non esclude la discussione in Cda il 22 marzo, fissato per l’approvazione del bilancio 2015. “Non partiremo da soli”. “Possibile” che i due gruppi telefonici esaminino il progetto a seguire. Da maggio la cablatura nelle aree A e B in attesa delle gare per le aree meno concorrenziali. Via all’investimento di 2,5 miliardi nel 2016 per la sostituzione dei contatori con quelli digitali 2.0

Enel, Starace: piano fibra al via. Vodafone e Wind stretta finale

Enel si prepara a partire con il piano fibra ottica. Ora che l’Authority ha dato via libera alla posa dei nuovi contatori di seconda generazione, potrebbe essere il prossimo Cda, fissato per il 22 marzo per approvare il bilancio 2015, a dare il fischio d’inizio al progetto che punta a realizzare in tempi accelerati una nuova infrastruttura in fibra ottica per il Paese. E’ questa l’ipotesi più concreta alla quale sta lavorando l’amministratore delegato del gruppo Enel, Francesco Starace. I compagni di viaggio saranno Vodafone e Wind i cui consigli d’amministrazione potrebbero seguire quello del gruppo elettrico per dare una definitiva concretezza al progetto.

“Non facciamo il piano da soli”, ha detto Starace poco prima di ricevere il premio “Uomo dell’anno nell’energia” conferitogli dalla Staffetta Quotidiana. Il manager ha inoltre precisato che si partirà dalle aree A e B (quelle a maggiore concorrenza) in attesa che il governo definisca le gare per le aree a fallimento di mercato (C e D). E se è “possibile” che il Cda di Enel avvii la partita in marzo, è altrettanto “possibile” che i Cda di Vodafone e Wind seguano ed esaminino la questione. Anche se di scritto per ora non risulta ci sia nulla, è vero però che contatti sono in corso tra i gruppi, che le sinergie ci sono e che il progetto di Enel è di respiro nazionale. Tutte qualità oggetto di considerazione da parte di Vodafone e Wind che, comunque, hanno ancora su tappeto, fino a fine mese, la lettera di intenti con Metroweb. Telecom Italia invece finora ha tenuto una posizione più ondivaga, oscillando fra l’apertura di trattative e la volontà di correre da sola.

La situazione, nelle aree a fallimento di mercato, è ancora in stallo e in questa incertezza Enel può giocare un ruolo, riaprendo i giochi su scala nazionale con costi competitivi e facendo finalmente decollare il piano in fibra – ora che c’è l’ok dell’Authority sulla posa dei nuovi contatori. Di sicuro il piano di sostituzione dei contatori partirà come previsto, con un investimento di 2,5 miliardi nel 2016.“Sicuramente – ha aggiunto Starace – se portiamo il piano in Cda è perché lo abbiamo condiviso. Già a maggio – ha proseguito – Enel comincerà a posare i cavi in fibra ottica nelle aree A e B. I colloqui sono aperti con tutti gli operatori”. Starace ha anche chiarito il tema delle sinergie: “Non ci sono sinergie per quanto riguarda i costi di sostituzione dei nuovi contatori che funzionano indipendentemente dalla fibra. E’ invece la fibra che si avvantaggia della posa dei cavi, possibile al momento in cui si sostituiscono i contatori”. Enel, ha ancora aggiunto, “può installare banda larga nell’orizzonte non dei 100 ma dei 1.000 Mega, con una capienza praticamente illimitata e condizionata solo dalle installazioni a monte e a valle”, ovvero dalla tecnologia presente nelle centrali telefoniche e nelle abitazioni.

Starace ha poi precisato che investimenti e ritorni per il gruppo legati alla fibra ottica non sono paragonabili a quelli totali del gruppo: “I ritorni sono interessanti ma su ordini di grandezza diversi rispetto all’ebitda di gruppo” che si muove intorno ai 15 miliardi. Quello che interessa a Enel, invece, è “aprire una nuova frontiera di vita infrastrutturale nel nostro business: noi lo facciamo in Italia ma lo replicheremo anche all’estero” per esempio in Spagna e America Latina dove sono previsti piani di sostituzione dei contatori. Da qui il fischio d’inizio sulla cablatura a maggio, “non da soli ma con altri operatori telefonici”.

Intanto Enel Green Power, in consorzio con Nareva, Siemens e Wind Power, si è aggiudicata una gara da 1,22 miliardi di dollari per la costruzione di parchi eolici in Marocco.

La capacità installata complessiva ammonta a 850 megaWatt, spiega in una nota Nareva, gruppo energetico controllato da Société Nationale d’Investissement (Sni), la holding che fa capo alla famiglia reale marocchina.

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