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Enasarco/Fondo Megas: Goldman Sachs con Hines che chiede proroga acquisizione

Il patrimonio di Megas,secondo stime precedenti alla due diligence, si aggirava intorno a 500 milioni comprensivi dei debiti

Enasarco/Fondo Megas: Goldman Sachs con Hines che chiede proroga acquisizione

La multinazionale dell’immobiliare Hines, al termine della due diligence sugli immobili del fondo Megas, gestito da Sorgente sgr e sottoscritto da Enasarco, ha confermato di essere interessata all’acquisizione dell’intero patrimonio, ma ha chiesto una proroga di un mese dell’esclusiva e si è affiancata nell’operazione Goldman Sachs.

L’ingresso della banca statunitense potrebbe non essere limitato a contribuire a finanziare l’operazione, ma potrebbe anche rappresentare il segnale del possibile arrivo di ulteriori investitori interessati a sottoscrivere insieme ad Hines il nuovo Fondo, sempre gestito da Sorgente sgr, al quale verrebbe conferito il patrimonio di Megas.

Nei tre mesi durante i quali Hines ha già avuto l’esclusiva della trattativa,  altri investitori internazionali avrebbero manifestato interesse al patrimonio del Fondo Megas, nel quale ci sono diversi ‘’Iconic building’’, prima fra tutti la storica Galleria Alberto Sordi nel Centro di Roma , che aveva in passato già ricevuto offerte intorno ai 200 milioni.

Proprio l’esclusività e il valore del patrimonio, com’è noto, avevano a suo tempo spinto l’ex Presidente di Enasarco, Brunetto Boco, a cercare di togliere la gestione del Fondo a Sorgente sgr, per affidarla a terzi, come hanno denunciato nel marzo dello scorso anno gli stessi vertici del gruppo Sorgente alla Commissione bicamerale per il controllo degli Enti di previdenza. L’ex Presidente della Cassa di previdenza dei Commercianti, voleva, come sottoscrittore del Fondo Megas, deciderne autonomamente le sorti, mentre la normativa vigente attribuisce a Sorgente sgr, come proprietario responsabile degli immobili, i poteri di condividerle o meno. Per Boco Sorgente avrebbe invece dovuto comportarsi come una società fiduciaria e non come gestore di un OICR, Organismo di Investimento Collettivo di Risparmio.

Tanto che presso i tribunali di Roma e di Milano entrambe le parti hanno fatto ricorso a citazioni, denunce e ad esposti.

Con il rinnovo del Cda lo scorso anno e il nuovo Presidente Gianroberto Costa,  i rapporti con Sorgente si sono normalizzati e così si è arrivati alla proposta di cedere in toto il patrimonio del Fondo Megas, anche per alleggerire l’impegno di Enasarco nel comparto immobiliare, come da indicazione del governo alle casse previdenziali private.

Ora la decisione sul tavolo delle parti è se rinnovare o meno l’esclusiva della trattativa con Hines di ancora un mese. Prima della due diligence il valore stimato del patrimonio di Megas, si aggirava intorno ai 500 milioni, comprensivo dei debiti, che avrebbe consentito ad Enasarco un incasso di circa 360 milioni, con una plusvalenza di circa 30 milioni. Nel frattempo molti altri investitori vogliono inserirsi nella competizione.

Nel cda di Enasarco che aveva accolto la proposta di Sorgente sgr di vendere il patrimonio di Megas – che sarebbe passato in un nuovo fondo sottoscritto da Hines e sempre gestito da Sorgente sgr – l’ex presidente Boco, rimasto come semplice consigliere, non era presente. Ma non si può escludere che abbia deciso di dare ancora battaglia.

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