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Elkann: “Fca, Cnh e Ferrari cresciute di 7 volte in 8 anni”

Il gruppo Exor ha chiuso il 2016 con un utile consolidato di 588,6 milioni, in calo rispetto ai 744,5 milioni del 2015 – Confermato però il dividendo a 0,35 euro

Elkann: “Fca, Cnh e Ferrari cresciute di 7 volte in 8 anni”

“Nel 2016 i maggiori contributi alla crescita del nostro Nav per azione sono venuti da Cnhi, Fca e Ferrari, le tre società forti e globali che sono emerse dalla trasformazione di un travagliato conglomerato italiano come Fiat, grazie al talento unico di Sergio Marchionne. Il risultato di questa trasformazione è evidente nel valore combinato di queste aziende che si è moltiplicato di quasi sette volte tra il 1 marzo 2009, quando Exor è stata creata, e il 31 dicembre 2016”. Lo afferma John Elkann, presidente e ad di Exor, nella lettera agli azionisti della holding.

“Nel 2016, ci siamo concentrati sulla riduzione del nostro debito lordo – ha aggiunto – sia attraverso cessioni di attivi sia tramite i dividendi ricevuti. Il nostro rapporto debito-valore degli investimenti si è ridotto al di sotto del 20% a fine anno, in linea con i nostri obiettivi, con un debito lordo pari a 3,8 miliardi di dollari. Il flusso di dividendi in entrata è migliorato significativamente grazie a PartnerRe, con un aumento del flusso di cassa ordinario netto di circa 6 volte rispetto all’anno precedente”.

Per quanto riguarda i conti, il gruppo Exor ha chiuso il 2016 con un utile consolidato di 588,6 milioni, in calo rispetto ai 744,5 milioni del 2015. Il consiglio di amministrazione sottoporrà all’assemblea ordinaria degli azionisti la distribuzione di un dividendo unitario di 0,35 euro per totali 82,1 milioni. Nel 2016 Exor ha distribuito un dividendo unitario di 0,35 euro per complessivi 82 milioni.

Al 31 dicembre 2016 il Net Asset Value (NAV) di Exor è pari a 14,642 miliardi di dollari, evidenziando un incremento di 1,287 miliardi di dollari (+9,6%) rispetto al dato di 13,355 miliardi di dollari al 31 dicembre 2015. La variazione negativa di 155,9 milioni dell’utile consolidato 2016 è attribuibile -spiega la società – a minori plusvalenze sulla cessione di partecipate (566,7 milioni, di cui 521,3 milioni relativi alla cessione di C&W Group), a maggiori imposte sul reddito e altre imposte (164,7 milioni), all’incremento degli oneri finanziari netti e degli oneri non ricorrenti, rispettivamente per 65,6 milioni ed 42,4 milioni, nonché ad altre variazioni nette negative di 5,8 milioni, parzialmente compensata dall`incremento della quota nel risultato delle partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto di 681 milioni e da maggiori dividendi da partecipate (8,3 milioni).

“Un futuro brillante è esattamente quello che sta costruendo anno dopo anno la Juventus. Il Club ha chiuso la scorsa stagione con fatturato in crescita (388 milioni di euro) e utili (4 milioni milioni), ma soprattutto con un magnifico risultato sportivo: il quinto scudetto consecutivo, cosa che lo colloca sullo stesso piano della più grande Juventus di tutti i tempi, quella del ‘quinquennio d’oro’ degli anni `30”.

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