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Elkann: “Da Fca-Renault l’Italia trarrà beneficio: nessun impatto sui nostri stabilimenti”

Intervenendo alla Bocconi per l’assegnazione della cattedra intitolata all’Avvocato Agnelli, il presidente di Fca ha commentato l’operazione Renault e ha suggerito che università e aziende “si avvicinino sempre di più”.

Elkann: “Da Fca-Renault l’Italia trarrà beneficio: nessun impatto sui nostri stabilimenti”

“Nell’era tecnologica, è necessario che università e aziende siano più vicine”. Questo uno dei concetti espressi da John Elkann lunedì alla Bocconi di Milano, in occasione dell’assegnazione della cattedra “Avvocato Giovanni Agnelli Associate Professorship in Economics” al professor Francesco Decarolis per i suoi studi sull’organizzazione industriale. La cattedra permanente è stata istituita nel 2013 dalla Fondazione Agnelli (che la finanzia) per valorizzare, a rotazione, i giovani talenti della ricerca economica: viene assegnata a un professore associato dell’Università Bocconi, i cui interessi scientifici comprendano l’economia applicata. Alla presidenza di Fondazione Agnelli c’è proprio il nipote dell’Avvocato, oggi al vertice di Exor, Fca e Ferrari.

Proprio su Fca, a margine dell’evento Elkann ha tenuto ad aggiungere due parole sull’operazione Renault: “Sono contento che così come avvenne nel 2009, esattamente dieci anni fa, per l’accordo con Chrysler – ha detto il nipote dell’Avvocato – è di nuovo in Bocconi che annunciamo questa nuova importante operazione. Auspico che i prossimi 10 anni siano positivi come lo sono stati gli ultimi dieci: l’esperienza con Fca è stata molto incoraggiante e ora la partnership con i francesi e i giapponesi ci renderà il produttore più grande del mondo. Fiat – ha aggiunto Elkann – è nata 120 anni fa, così come Renault, e ha davanti tantissime sfide, da affrontare con coraggio come è stato nel 2009. Queste operazioni sono benefiche, non ci sarà nessun impatto sugli stabilimenti italiani, anzi l’Italia ne trarrà benefici”.

Tornando all’iniziativa con la Bocconi, Elkann ha poi ricordato che “i professori hanno il compito di plasmare gli studenti e di formare le generazioni future. In Italia i migliori non hanno molti incentivi per rimanere e questo è motivo di preoccupazione”. “Soprattutto – ha anche detto il presidente di Fiat Chrysler Automobiles e di Ferrari – gli studenti italiani hanno già grande difficoltà a scegliere dove orientare i loro studi. In media ci mettono in media 7 anni a laurearsi e il tasso di abbandono è molto alto“. Il dato è ancora oggi intorno al 40%, senza contare la difficoltà poi ad entrare nel mondo del lavoro: “In futuro avremo bisogno di più ingegneri e più manager, ad esempio – ha aggiunto Elkann -. La laurea è un investimento che garantisce una rendita sul capitale investito dell’8%, superiore a quella di un titolo sovrano. La Associate Professorship in Economics intitolata a mio nonno nasce nella stessa logica che ispira gli interventi della Fondazione Agnelli nel campo dell’education: migliorare il sistema della scuola e dell’università in Italia, portandolo al livello dei paesi più avanzati del mondo. Decarolis è un giovane economista estremamente brillante”.

Laureato in Economia in Bocconi nel 2002, Francesco Decarolis ha conseguito il dottorato di ricerca presso la University of Chicago, dove ha studiato i mercati d’asta con il premio Nobel Roger Myerson. Professore associato alla Bocconi dal 2017, è membro dell’Economic Advisory Group Competition Policy della Commissione Europea – DG Comp. Gli studi di Decarolis hanno contribuito al dibattito sull’introduzione di nuove regole di mercato sia in Italia (nel campo delle aste per gli appalti pubblici) che negli Stati Uniti (mercati assicurativi sovvenzionati dal governo). Si basano principalmente su tre assi: l’organizzazione industriale, il market design e l’empirical microeconomics, ovvero la disponibilità di dati (anche Big Data) sui consumatori per orientare i processi produttivi.

“Negli ultimi 30 anni – ha detto Decarolis – la microeconomia si è arricchita di nuovi metodi per analizzare i dati e collegarli ai modelli teorici di domanda dei consumatori e alle strategie delle imprese. Questo ci permette di capire meglio come funzionano i mercati e come progettare nuove regole per promuovere e preservare la concorrenza. Grazie a questo approccio, chiamato “market design”, è talvolta possibile individuare le vere criticità di un mercato e pianificare interventi chirurgici innovativi, in grado di migliorare il benessere sociale”.

“Con il finanziamento della professorship – ha aggiunto Gianmario Verona, rettore della Bocconi – la Fondazione Agnelli, partner strategico della Bocconi, aiuta l’Università ad attrarre i migliori talenti nel campo della ricerca scientifica e contribuisce all’avanzamento di studi di economia applicata su grandi temi che interessano il mondo produttivo. Era la formazione dei gruppi industriali nel caso di Chiara Fumagalli, è la salvaguardia della concorrenza attraverso la progettazione di mercati ben funzionanti nel caso di Decarolis, che raggiunge Bocconi da Boston University”.

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