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Elezioni europee: un decalogo per il voto? La “Rete Tutti Europa” ci prova con i candidati italiani

L’Associazione “Tutti Europa ventitrenta” ha presentato un decalogo per i candidati italiani, con l’obiettivo di valutare il loro impegno per una Ue più integrata, basata sui valori di dignità umana, libertà, democrazia e stato di diritto

Elezioni europee: un decalogo per il voto? La “Rete Tutti Europa” ci prova con i candidati italiani

La corsa alle elezioni europee è iniziata. Mancano tre mesi e in casa nostra non c’è giorno in cui non si discuta e non si polemizzi. L’ultim baruffa è scoppiata tra Clemente Mastella e Carlo Calenda che avrebbe dato del mafioso al sindaco di Benevento. L’Unione dei 27 Stati arriva alla tornata elettorale in uno stato di salute preoccupante. La destra lo cavalca e il termometro politico – non solo italiano – si fa sempre più caldo. Le polemiche politiche generano, purtroppo, un senso di vuoto negli elettori. Eppure altri Paesi premono per allungare la lista Ue. Chi deciderà? Con quali criteri? Perché non sottoporre le nuove richieste a referendum? E dopo il 9 giugno un solo leader può rappresentare tutta l’Europa? Una figura sola nel ruolo di presidente della Commissione e del Consiglio? Intorno a questi temi l’associazione “Tutti Europa ventitrenta”, una delle più antiche organizzazioni europeiste, ha lanciato l’originale proposta di un decalogo per i candidati italiani. L’associazione è attiva dagli anni ‘70 e ha costruito la “Rete Tutti” che riunisce diplomatici, docenti universitari, manager e giornalisti. Per le elezioni di giugno ha elaborato 10 punti da discutere con coloro che vogliono andare a Strasburgo. Si stanno organizzando incontri in varie città e da lì capiremo se è stata una buona idea

Un’Europa più coesa

Il fascino del seggio in Europa con annessi e connessi non degrada. La Rete Tutti ha una visione conciliativa e pacifista dell’Europa. Sul suo sito-giornale si trovano articoli e contributi di rilievo e in occasione dell’invasione dell’Ucraina è stato attivato il canale (il primo in Italia) “Voci da Kiev”con testimonianza dirette di persone scampate ai bombardamenti. L’Ucraina entrerà nell’Ue? Potrebbe essere il test di quel referendum che la Rete propone e che farebbe tabula rasa di veti palesi o malamente nascosti.

Ma che necessità c’era di un decalogo per i candidati? Perché i futuri membri del Parlamento avranno un ruolo cruciale nel definire il futuro dell’Unione europea. “Il documento vuole essere una cartina al tornasole per valutare la volontà dei candidati di impegnarsi per una sempre maggiore integrazione dell’Ue. Vuole contribuire a introdurre degli elementi realmente europei in una campagna che si annuncia concentrata su temi di politica nazionale” spiega una nota. Sul sito si può leggere la versione integrale del decalogo ispirato a dignità umana, libertà, democrazia, stato di diritto. I contenuti sono il frutto di analisi e valutazioni anche di rappresentanti diplomatici e istituzionali che hanno lavorato a Bruxelles e Strasburgo.

Salvare Next Generation e Green Deal

Nonostante gli errori del Parlamento uscente e della Commissione di Ursula von der Leyen, la Rete Tutti ritiene che il Next Generation EU e il Green Deal debbano essere mantenuti. Sono programmi che hanno aperto molte strade, ma paradossalmente hanno finito per limitare la forza d’impatto europeo nello scenario globale. Spesso è mancato il contrappeso parlamentare in una continuità contraddittoria e vacillante. Le destre di governo hanno avuto il tempo per definire gli arrembaggi su agricoltura, transizione verde, dazi doganali, difesa europea, migrazione.

Non esiste ancora una Costituzione europea, ma nel decalogo proposto c’è un altro punto importante: i futuri parlamentari potrebbero rivendicare un posto nel Consiglio di sicurezza Onu o un unico rappresentante dentro la Nato. Ingolfato da trattati e direttive il Parlamento deve riformarli, per dimostrare di essere davvero vicino ai cittadini. Vedremo già a giugno, con il voto, se questo avrà effetto.

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