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Edison: Lescoeur verso l’addio, al suo posto un manager Edf

Lescoeur, che in ogni caso resterà in carica fino al 31 dicembre, era stato nominato nell’aprile 2011 e aveva preso il posto di Umberto Quadrino mentre erano in corso le trattative tra i soci italiani, guidati da A2A, ed Edf per ridefinire l’assetto di controllo di Foro Buonaparte – Il sostituto sarà sempre francese.

Edison: Lescoeur verso l’addio, al suo posto un manager Edf

E’ alle porte un nuovo avvicendamento ai vertici di Edison. A quasi un anno dall’uscita di Henri Proglio, sostituito alla presidenza di Edf e della controllata italiana da Jean-Bernard Levy, secondo quanto risulta a Radiocor, anche l’amministratore delegato Bruno Lescoeur sarebbe ormai vicino all’addio prima della scadenza naturale del prossimo aprile.

Il tutto potrebbe avvenire già nel consiglio di amministrazione di Foro Buonaparte in calendario per martedì prossimo, chiamato anche ad esaminare il nuovo piano industriale e a fare il punto sull’esercizio 2015, in particolare su eventuali svalutazioni del termoelettrico, dopo la vittoria da 1 miliardo di euro nel maxi lodo con Eni. Interpellata su queste indiscrezioni Edison ha preferito non commentare. In queste ore sono in corso le ultime riflessioni da parte di Edf sul nuovo ad anche se un candidato sarebbe già stato individuato: sarà francese e fa già parte da tempo della struttura manageriale del colosso francese.

Lescoeur, che in ogni caso resterà in carica fino al 31 dicembre, era stato nominato nell’aprile 2011 e aveva preso il posto di Umberto Quadrino mentre erano in corso le trattative tra i soci italiani, guidati da A2A, ed Edf per ridefinire l’assetto di controllo di Foro Buonaparte. Ora, Parigi – consapevole che il rilancio di Edison dovrà avvenire forzatamente attraverso un ruolo attivo sul mercato energetico, soprattutto in un’ottica di consolidamento nel settore della generazione – ha deciso di optare per un rinnovamento anche a livello manageriale.

In un ottica ‘costruttiva’, cioè per preparare Edison a una nuova fase partendo da basi più solide, andrebbero anche interpretate le eventuali svalutazioni delle centrali termoelettriche sul bilancio 2015, peraltro in linea con i principali operatori italiani ed europei del settore alla luce della debolezza attuale e prospettica del mercato energetico.

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