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Ecco Amelia, la ragazza-robot che manderà in pensione le segretarie (VIDEO)

La società americana Ipsoft ha prodotto il primo robot cognitivo che comprende il linguaggio umano: ne è nata “Amelia”, che lavora 24 ore su 24, non si ammala mai e non percepisce stipendio – Può diventare l’incubo di tutte le segretarie del mondo che rischiano di vedersi “rubare” il lavoro.

Ecco Amelia, la ragazza-robot che manderà in pensione le segretarie (VIDEO)

L’idea di un’intelligenza artificiale umanizzata ha intrigato la fantasia dell’uomo per decenni, rimbalzando senza sosta dalla letteratura, alle serie televisive, ai film. Prima ha irresistibilmente affascinato gli amanti del progresso e della tecnologia, ora però – applicata alle professioni tipicamente svolte da persone in carne ed ossa – inizia a preoccupare i milioni di lavoratori che eseguono compiti, senza offesa per nessuno, facilmente “sostituibili”.

La realtà infatti sta superando l’immaginazione e dopo esserci innamorati al cinema di Samantha, la sensuale interlocutrice di Joaquin Phoenix nel film Her (la voce, comunque, era quella reale e insostituibile di Scarlett Johansson), potremmo ritrovarci a lavorare per davvero con Amelia, la ragazza-robot pronta a “rubare” il lavoro alle segretarie di tutto il mondo, come si  racconta “Prezzi e valori – L’enterprise value nell’era digitale” recentemente pubblicato da Tambur investment partners (Tip).

Creata dalla società di infrastrutture IT Ipsoft dopo una ricerca durata 15 anni, Amelia Earhart (questo il suo nome completo, mutuato dalla pioniera dell’aviazione americana) è bionda – eh già, perchè volendo si materializza tramite ologramma -, sorride sempre e parla fluentemente 20 lingue. Non solo: impara tutto e subito, non si ammala mai, lavora giorno e notte e, cosa non da poco per un datore di lavoro, non percepisce alcun stipendio.

Già questo basterebbe, ma non è ancora tutto: non essendo umana, Amelia non ha sbalzi umorali né sente la fatica, e perciò non registra cali della produttività. Però, nonostante non sia appunto umana, non si limita a capire ed eseguire tutto, ma ascolta ed entra in empatia con l’essere umano. E’ questa la vera rivoluzione: Amelia è un robot cognitivo. Comprende il linguaggio umano e il suo cervello crea una rete semantica, che la rende in grado di risolvere i problemi nello stesso modo di un essere umano. Lei osserva silenziosamente le azioni dei suoi colleghi e impara a comportarsi di conseguenza quando ricapiterà una situazione simile: è una di loro, anzi di noi, semplicemente la più costante e affidabile. La prima della classe, perché Amelia pur essendo un essere artificiale non si limita a memorizzare parole, ma si fa un’idea.

Arrivando persino, se non a provarle, a capire le emozioni. Se un cliente è sconvolto, Amelia può infatti cambiare le sue risposte di conseguenza, può consolare, può diventare una spalla amica su cui piangere. Per questo è molto più simile a Samantha, l’assistente immaginaria di Joaquin Phoenix, che a Siri di Apple o a Google Now. Ed è per questo che, pur essendo il progetto ancora nella fase pilota, Amelia sta già per trovare il suo primo lavoro: la multinazionale Accenture, tra i leader della consulenza aziendale a livello globale, ha annunciato che proporrà questa nuova assistente ai propri clienti. Una rivoluzione che, secondo le stime della stessa Ipsoft, potrà avere nel mondo un impatto di 7 trilioni di dollari (un trilione è un milione di bilioni, cioè un numero a 18 zeri). Chissà che cosa ne pensano telefonisti e segretarie, che solo in Italia sono due milioni e mezzo di persone.

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