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Duello al Monte dei Paschi e a Telecom Italia, nozze possibili per Bpm. Stamani Milano è positiva

Il tapering americano e il caso greco fanno meno paura ai mercati – Piazza affari inizia positiva e punta i riflettori sul Monte dei Paschi, dove la Fondazione sfida la banca, e su Telecom Italia, dove siamo ormai al tutti contro tutti – Intanto per Bpm non si escludono le nozze con il Banco Popolare – Malacalza torna all’attacco di Pirelli – Boom di Moncler

Duello al Monte dei Paschi e a Telecom Italia, nozze possibili per Bpm. Stamani Milano è positiva

TORNA A CORRE L’EXPORT CINESE, VOLANO LE BORSE
MPS E TELECOM, DUE CAMPI DI BATTAGLIA A MILANO

Le banche centrali riusciranno a conciliare ripresa economica e rally di Borsa? Il rialzo di venerdì, dopo i buoni dati dalla congiuntura Usa, fanno pensare che la Fed possa riuscire nel miracolo. Le cinque sedute precedenti al ribasso, al contrario, confermano che per i mercati il tapering resta una minaccia.

Ma prende piede la tesi per cui mercato si sia infine convinto che il tapering non costituisce una manovra restrittiva, ma una riduzione di una misura straordinaria che verrà rimpiazzata da altro easing, sotto forma di tassi bassissimi più a lungo.

Sarà questa la nota dominante della settimana, in vista del meeting della banca centrale Usa del 18 dicembre.

Parte in forte rialzo la settimana delle Borse. Sale Tokyo (+1,80% ad un ‘ora dalla chiusura) favorita dal calo dello yen. Sal Hog Kong +0,4% assieme ai listini cinesi. In terreno positivo anche i futures su Londra e sull’indice S&P.

A favorire il rialzo ci sono i dati macro da cui emerge che l’economia globale sembra aver ormai imboccato la strada della ripresa.

L’ultimo segnale arriva dalla Cina. A novembre la bilancia commerciale di Pechino ha registrato un saldo positivo di 33,8 miliardi di dollari, ai massimi dal gennaio 2009. Una performance resa possibile dal forte incrementi della domanda in arrivo dagli Usa e dall’Europa testimoniata dalla crescita (+12,7%) del traffico navale.

Non pesa, per ora, la revisione al ribasso del Pil giapponese (+1,1% contro l’1,9% provvisorio), sovrastata dall’effetto dei dati di venerdì sull’occupazione Usa di novembre: 203mila nuovi posti contro i 185 mila previsti e tasso di disoccupazione al 7,0% dal 7,3% di ottobre.

Venerdì sera l’indice S&P 500 ha guadagnato l’1,1%, limitando così allo 01% la perdita della settimana. Il Dow Jones è cresciuto dell’1,3%.

In Europa hanno chiuso in ribasso tutte le Borse, con l’eccezione dell’Islanda. La Borsa di Francoforte ha ceduto il 2,5%, la Francia il 3,9%. Ha fatto meglio Londra -1,5%, giunta alla quinta settimana onsecutiva di ribasso.

Anche Piazza Affari -4,7% ha archiviato venerdì in ripresa una brutta settimana.Dopo cinque sedute consecutive di ribasso, venerdì Piazza Affari è risalita dello +0,7%.

IL TAPERING FA MENO PAURA. ATENE PURE

Secondo Bill Gross di Pimco, dopo i dati di venerdì, le possibilità che il 18 dicembre la Fed decida di ridurre il tapering sono salite al 50 per cento. Inevitabile, in questa cornice, il confronto tra i pessimisti, che scommettono su una ripresa dei tassi reali e la schiera, sempre più agguerrita, degli ottimisti, convinti che, anche in caso di riduzione del tapering non segnerà l’inizio di una manovra restrittiva, bensì solo il rimpiazzo di una misura straordinaria (ormai sempre meno efficace) con un’altra, sotto forma di tassi bassissimi per almeno 3 anni.

In Europa prende il via stamane con la riunione dell’Eurogruppo la lunga marca verso il vertice dei capi di governo del 19-20 dicembre. Al centro dei lavori il meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie, il cuore della riforma dell’Unione Bancaria su cui la Germania avanza forti obiezioni. In cambio, Italia e Francia frenano sugli accordi bilaterali con Bruxelles, che Berlino invoca come base di nuovi accordi Ue.

A rendere meno elettrica la vigilia ha contribuito una buona notizia da Atene: ieri il Parlamento greco ha approvato, seppur con una maggioranza risicata (153 a 142) la legge finanziaria che prevede un surplus di bilancio pari a 2,96 miliardi (l’1,6% del pil). In settimana comincerà l’esame della trojka deciivo per l’elargizione di una nuova tranche di prestiti Ue.

GRAN FINALE PER I BOT, RISALGONO BUND E T-BOND

L’appuntamento chiave della settimana sarà l’asta dei Bot a 12 mesi di mercoledì. Nella stessa data la Germania offrirà un’emissione di titoli a 2 anni.

In tensione negli Usa i tassi di mercato: il T bond decennale ha chiuso la settimana al 2,86%. Si è allargata anche la forbice rispetto ai biennali a 261 punti, il massimo dal luglio 2011.

Sul mercato europeo dei titoli di Stato la settimana scorsa è stata all’insegna del rialzo di tutti i rendimenti. Il Btp decennale è passato dal 4,04% dal 4,17%, ma contemporaneamente è salito anche il rendimento del Bund tedesco, per cui lo spread in cinque giorni è rimasti inalterato a quota 234.

Non ha pesato, per ora, il report di Moody’s sul “notevole rischio” delle compagnie assicurative italiane per la “concentrazione in titoli sovrani”. e la qualità dei loro attivi è dipendente, in larga misura, dalla qualità del credito sovrano italiano”. Moody’s sottolinea che ” oltre il 50% degli attivi risultano investiti in emissioni di debito sovrano italiane, pari a circa 240 miliardi di euro al 30 settembre 2013”.

DUELLO A SIENA. BPM-BANCO POPOLARE, NOZZE POSSIBILI

Riflettori accesi su Siena, ove sarà necessario un nuovo cda per integrare l’ordine del giorno dell’assemblea del 27 dicembre. La Fondazione Monte Paschi ha lanciato il suo guanto di sfida alla Banca Mps, in settimana il fanalino di coda (-12,7%) di Piazza Affari. La Fondazione ha annunciato che voterà a favore dell’aumento di capitale da 3 miliardi solo se il periodo di sottoscrizione partirà “non prima del 12 maggio”. “Se venisse tenuta ferma la proposta di eseguire l’aumento nel primo trimestre del 2014 il voto sarà contrario”, ha avvertito il neo presidente Antonella Mansi.

Al contrario, il management della banca ha fretta di lanciare l’aumento a gennaio sia perché gli advisor hanno individuato nell’inizio dell’anno la finestra più favorevole, sia perchè l’impegno di pre-underwriting per tutti i 3 miliardi da parte del consorzio scade a fine gennaio.

Avanza intanto la campagna elettorale in vista dell’assemblea di Banca Popolare Milano (21 dicembre). Piero Lonardi, uno dei candidati alla presidenza del consiglio di sorveglianza della Banca Popolare di Milano (Bpm), si è detto preoccupato della lista “calata dall’alto” di Piero Giarda, in quanto potrebbe portare la banca meneghina ad unirsi con un’altra Popolare: nonostante le smentite l’ipotesi di un’aggregazione tra Bpm ed il Banco Popolare domina la campagna elettorale di Bpm.

TELECOM ITALIA, TUTTI CONTRO TUTTI

Tanti fronti aperti in vista dell’assemblea del 20 dicembre di Telecom Italia (-7, 4% in settimana). Dopo Iss anche il proxy advisor Glass Lewis ha raccomandato il voto favorevole alla proposta di revoca del consiglio, perché ritiene che l’attuale Cda non sia in grado di prendere iniziative che creino valore, soprattutto se confliggono con gli interessi di Telefonica.

Il cda, intanto, ha ammesso che il convertendo era operazione con parti correlate, circostanza che comporterà una punizione da parte della Consob. L’emissione è stata approvata con l’opposizione dei consiglieri Lucia Calvosa e Luigi Zingales, che ritiene che in fase di riparto sia stata favorita Telefonica. La Commissione europea, infine, ha respinto al mittente la decisione dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazione con la quale il regolatore italiano ha definito i prezzi per l’accesso alla rete.

Contrastati i pareri degli analisti: Exane ritiene infatti che Telecom presenti il miglior profilo di rischio/rendimento del settore e conferma sul titolo un target price a 0,85 euro con rating outperform, mentre Ubs resta negativa (raccomandazione sell e prezzo obiettivo a 0,34 euro).

PIRELLI NEL MIRINO DI MALACALZA, GRUPPO FIAT IN FRENATA

Pirelli -1,4% è rimbalzata venerdì (+2,6%)  dopo la decisione della Malacalza Investimenti di nominare Francesco Gori, per oltre 30 anni manager del gruppo della Bicocca, advisor per una migliore gestione della partecipazione del 6,98% detenuta nel capitale della società. Il mercato commette sull’ipotesi che la famiglia genovese intenda puntare al totale controllo della società della Bicocca.

Prysmian +2,3% venerdì, ha invece beneficiato della decisione di Morgan Stanley di avviare sul titolo la copertura con rating overweight e prezzo obiettivo a 22 euro. Dalla casa d’affari, infatti la public company dei cavi è vista come “una rara opportunità nel contesto dei Capital Goods e come un interessante elemento tra le mid cap europee”.

STM ESCE DALLE BLUE CHIPS DI PARIGI, FIAT A META’ DEL GUADO

Tra i titoli più deludenti Fiat, frenata dai dati di vendita in Italia ma anche dallo stallo delle trattative con il sindacato su Chrysler. Fa peggio Cnh -8,1%.

Stm, che oggi stacca la cedola trimestrale, si avvia a lasciare il paniere delle blue chips del Cac 40 parigino a vantaggio di Alcate. Dall’inizio dell’anno, ha ricorda Equita Sim, la capitalizzazione del produttore di infrastrutture per il settore tlc è salita a 9 miliardi contro i 5 miliardi di Stm che da inizio anno è invece rimasta pressoché invariata (+5%).

BOOM DI MONCLER, IL QATAR VESTE GRIFFE ITALIANE

Conto alla rovescia per l’Ipo Moncler che si chiuderà mercoledì. Si profila un successo travolgente: nei primi cinque giorni di collocamento il titolo ha registrato una domanda di titoli pari a oltre 20 volte l’offerta. Tra gli investitori internazionali interessati all’operazione ci sono Lvmh, Zara e l’Emiro del Qatar.

Il fondo sovrano del Qatar, assieme al Fondo Strategico controllato dalla Cdp, è anche in pole position per acquisire entro il 2013 una partencipazione in Versace.

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