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Dividendi assicurazioni, Ivass: “Basta differenze in Europa”

Il presidente Daniele Franco , rispondendo indirettamente alle Generali, assicura che l’Istituto di vigilanza si impegnerà per fare in modo che dal 2021 non siano più possibili difformità di trattamento fra le imprese assicurative dei vari Paesi europei

Dividendi assicurazioni, Ivass: “Basta differenze in Europa”

Le decisioni sui dividendi delle compagnie assicurative non devono più permettere “difformità di trattamento tra le imprese” dei vari Paesi. Lo ha detto Daniele Franco, presidente dell’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), intervenendo al 22esimo Insurance Summit, organizzato da 24 Ore Eventi in collaborazione con Il Sole 24 Ore. Franco ha indirettamente risposto alle osservazioni del Ceo di Generali, Philippe Donnet, che nel corso dell’Investor Day di ieri, aveva lamentato il fatto che le Authority assicurative dei vari Paesi europei si sono mossi in ordine sparso sulla politica dei dividendo creando distorsioni tra le imprese.

La richiesta di non distribuire dividendi nel 2020 è arrivata dal Comitato europeo per il rischio sistemico (Esrb), che, come ricordato da Franco, “lo scorso 27 maggio ha raccomandato alle autorità di vigilanza di banche e assicurazioni di non intraprendere, almeno sino al primo gennaio 2021, azioni che possano determinare una riduzione della propria dotazione patrimoniale”, in modo da “rafforzare la situazione patrimoniale delle imprese finanziarie in un momento molto difficile per l’economia europea”.

Per questa ragione, “nel 2020 meno di un terzo delle compagnie italiane ha distribuito dividendi – ha detto ancora il numero uno dell’Ivass – e tutte le distribuzioni hanno avuto luogo prima della raccomandazione dell’Esrb”.

A livello di Unione europea, però, la quota di assicurazioni che ha pagato dividendi sale a poco meno della metà e in alcuni casi i versamenti sono arrivati anche dopo il 27 maggio.

“Questa difformità – ha spiegato Franco – deriva dal fatto che, diversamente dal settore bancario, dove esiste una vigilanza unica a livello dell’area dell’euro, per il settore assicurativo la convergenza delle prassi di vigilanza può essere raggiunta solo attraverso il coordinamento tra supervisori nazionali attraverso la partecipazione a istituzioni europee. Questo si è dimostrato una debolezza nel momento in cui, emanate specifiche raccomandazioni, i supervisori dei vari Paesi hanno dato seguito a queste raccomandazioni in modo non uniforme”.

Cosa c’è da aspettarsi per l’anno prossimo? “Il futuro della Raccomandazione Esrb è esaminato e dibattuto a livello europeo – ha concluso Franco – Una decisione verrà presa entro la fine dell’anno in relazione, di nuovo, alla situazione economica e finanziaria a livello europeo. Mi limito solo a rilevare che per noi dell’Ivass è importante, è fondamentale che non si ripetano più difformità di trattamento tra imprese assicurative dei vari Paesi. L’Ivass si impegnerà in tale senso”.

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