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Digitalizzazione, Schiavo (Tim) alla conferenza Aspen: “Darà un futuro migliore alle future generazioni”

Elio Schiavo di Tim alla conferenza Aspen di Venezia: “Vogliamo portare l’innovazione sui territori e diffondere le competenze digitali per generare nuove opportunità di business”

Digitalizzazione, Schiavo (Tim) alla conferenza Aspen: “Darà un futuro migliore alle future generazioni”

“Siamo convinti che la digitalizzazione del nostro Paese e la sua applicazione in tutti i campi, pubblico, privato e nella sostenibilità ambientale, sarà un fattore che darà un futuro migliore alle prossime generazioni. Il nostro dovere è sviluppare questi sistemi e fare in modo che tutto migliori e che il nostro Paese diventi più competitivo. Intelligenza artificiale ed etica sono acceleratori di processi tecnologici. Anche il tema della città smart è un argomento su cui Tim si concentra perché’ per noi è un tema strategico’. Lo ha detto Elio Schiavo, chief enterprise and innovative solutions officer di Tim, in apertura della seconda edizione della conferenza internazionale “Ethics and Artificial Intelligence”, organizzata da Aspen Institute Italia, Tim, Noovle e Google Cloud presso l’hotel Hilton Molino Stucky a Venezia.

In occasione della Conferenza è stata realizzata un’area demo, curata del Gruppo Tim che illustra come l’Intelligenza Artificiale contribuisca a valorizzare e accelerare lo sviluppo di soluzioni digitali. Diverse le tematiche di applicazione: dal visual AI alla sostenibilità ambientale, dalla security al cloud robotics, fino alle smart city e ai data analytics. E proprio sulle smart cities che il gruppo guidato da Pietro Labriola sta puntando con soluzione innovative.

Il mercato italiano relativo all’AI toccherà 1,1 miliardi nel 2022

Nell’attuale contesto storico l’intelligenza artificiale è diventata una leva geopolitica: lo scambio di informazioni e la gestione dei dati emergono come elementi strategici per la sicurezza dei Paesi. E, soprattutto, hanno assunto un ruolo primario nei sistemi di sicurezza europei, e non solo europei. 

Sul fronte economico si assiste ad un cambio di paradigma dei modelli di business e delle conseguenti applicazioni aziendali. Nel 2021 il mercato italiano relativo all’intelligenza artificiale valeva 860 milioni di euro e toccherà 1,1 miliardi nel 2022 per arrivare a 1,4 miliardi di euro nel 2023. Recentemente il Governo italiano ha lanciato il Programma Strategico Intelligenza Artificiale 2022-2024, per aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo legati all’intelligenza artificiale, incoraggiando il trasferimento tecnologico e iniziative pubblico-private che permettano alle aziende e alla società nel suo insieme di utilizzare al massimo tecnologie e intelligenza artificiale. Ad esempio, un grande contributo può essere fornito a vantaggio di una migliore gestione della raccolta dei rifiuti su larga scala, dello sviluppo delle smart cities e della vita più “dematerializzata” che viene sperimentata in ambito professionale e nel sistema scolastico e universitario.

Intelligenza artificiale destinata ad avere impatto in tutti gli ambiti

Quanto all’Europa l’intelligenza artificiale entra prepotentemente anche nelle due transizioni strategiche: quella ambientale e quella digitale. Secondo un recente rapporto della Commissione su “Science, Research and Innovation Performance” ricerca e innovazione sono centrali per procedere sulla strada della transizione ecologica e l’Ue occupa una posizione di livello nei prodotti scientifici relativi al clima e alla bioeconomia. Secondo il Global e-Sustainability Initiative 2020 la rivoluzione digitale ha un impatto ambientale molto positivo e porterà ad una riduzione delle emissioni di gas domestico del 20% entro il 2030. 

Anche nell’economia circolare il potenziale valore economico liberato dall’intelligenza artificiale è stimato di grande impatto: per ogni anno su scala mondiale viene valutato 127 miliardi di dollari (economia alimentare) e 90 miliardi di dollari (elettronica di consumo). L’intelligenza artificiale e la rivoluzione digitale possono quindi garantire un’economia circolare nella quale i prodotti sono fatti per essere riusati e riciclati.

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