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Didi, la Uber cinese verso Wall Street: è l’Ipo del 2021

Depositati alla Sec i documenti per la quotazione alla Borsa di New York, la valutazione potrebbe arrivare a 70-100 miliardi con una raccolta di 10 miliardi di dollari

Didi, la Uber cinese verso Wall Street: è l’Ipo del 2021

Wall Street si prepara a una maxi Ipo. Didi Chuxing, società di trasporti con conducente con sede a Pechino, denominata per ovvie similitudini e non solo “la Uber cinese”, ha chiesto alla Sec (Securities and Exchange Commission) di quotarsi alla Borsa di New York. Potrebbe essere una delle più grandi ipo tecnologiche del 2021, ma anche la più grande offerta pubblica iniziale di una società cinese dal 2014, anno in cui Alibaba è sbarcata in Borsa raccogliendo 25 miliardi di dollari.

Nella domanda depositata alla Sec non sono contenuti dati relativi alla dimensione dell’offerta, ma gli analisti stimano che Didi possa raccogliere 10 miliardi di dollari, ottenendo una valutazione compresa tra i 70 miliardi (previsione Wall Street Journal) e i 100 miliardi (Bloomberg). 

L’app Didi, fondata nel 2012 da un ex manager di Alibaba, Cheng Wei, è la più utilizzata sul mercato cinese dei trasporti con conducente, ma è attiva in 15 Paesi, tra i quali Russia e Australia. Gli utilizzatori attivi all’anno sono 493 milioni, con 15 milioni di autisti. Il successo della società si deve però soprattutto alla Cina, dove la sua diffusione è talmente elevata da aver spinto Uber a “battere in ritirata”, fondendo le sue attività cinesi con quelle di Didi, di cui ad oggi è azionista con il 12,8% del capitale.

Didi Chuxing, che utilizza la denominazione Xiaoju Kuaizhi nei documenti trasmessi alla Sec, è sostenuta dalle maggiori società di investimento tecnologico dell’Asia, come Alibaba e Tencent e Softbank. Quest’ultima è anche primo azionista della società, con una quota pari al 21,5%. 

Nella comunicazione alla SEC, Didi Chuxing ha fornito anche i dati finanziari del 2020, anno in cui il giro d’affari è calato a causa dei lockdown delle restrizioni alla circolazione imposte per l’emergenza Covid-19. Lo scorso anno la società ha registrato ricavi per 21,6 miliardi di dollari  (18 miliardi di euro l’anno), in calo rispetto all’anno precedente. Le perdite sono state pari a 1,6 miliardi di dollari. Il business sembra essere ripartito nel primo trimestre del 2021 che ha segnato ricavi per 6,4 miliardi e un utile netto di 800 milioni di dollari. 

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