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Deutsche Bank fa paura: giù le Borse con le banche

Giornata di tensione sui listini, Milano recupera ma resta la peggiore. Le vendite bersagliano il credito dopo le indiscrezioni sulla fuga di 10 hedge fund dall’istituto tedesco (-8%) – L’inflazione in risalita non basta a ridare fiducia agli operatori. Sale lo spread, cede il petrolio

Giornata di tensione sui mercati dopo il tracollo di Deutsche Bank. Ieri sera, a Borse europee già chiuse, un articolo di Bloomberg che citava un documento della banca sosteneva che dieci hedge fund hanno ritirato cash e collaterali dall’istituto tedesco, spostando le loro operazioni presso altri intermediari. Il colpo si ripercuote oggi su tutto il comparto bancario mentre i mercati temono per il ritorno di una crisi sistemica.

Sempre ieri, l’altra banca tedesca sotto i riflettori, Commerzbank, ha reso noto un taglio dei dipendenti per oltre 9mila unità e lo stop al dividendo. In questo quadro, con le banche a dettare gli umori, è chiaro che il Ftse Mib segna una delle performance peggiori con un calo dell’1,64%. Ma le vendite si sono estese anche agli altri settori e soffre tutta l’Europa: l’Eurostoxx cede l’1,62%, Parigi -1,62%, Londra -1,14% e Francoforte -1,33% (Deutsche Bank ha aperto in calo del 7%). In Asia, Hong Kong -1,86%, mentre Shanghai + 0,21%.

Tornano così gli acquisti sul Bund e lo spread con il Btp sale dell’1,65%, a 135 punti base (rendimento del Btp decennale all’1,21%).

Cresce il pressing per un intervento dello Stato a sostegno di Deutsche Bank, ma Berlino per ora tiene duro. John Cryan, amministratore delegato di Deutsche Bank, ha sostenuto in una lettera allo staff diffusa dalle agenzie internazionali che la Banca non ha mai avuto un bilancio così solido negli ultimi venti anni e che non ci sono “basi” per la speculazione dei media sull’abbandono dei clienti.

A Piazza Affari le sospensioni colpiscono i bancari che finiscono in fondo al Fste Mib. Unicredit -4,57%, Bper -3,23% e Mps -3,13%. Ubi cede il 2,46% nel giorno in cui il Cda ha sul tavolo le richieste della Bce per l’acquisto delle good bank.

Oggi un portavoce dell’Antitrust europeo ha indicato che non c’è ancora la decisione sul prolungamento della scadenza per la vendita dei quattro istituti derivanti dalla risoluzione di Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara. Ma ha aggiunto che “la Commissione può vedere buoni motivi per accettare un rinvio”.

Giù anche Telecom Italia (-2,62%). In positivo sul Ftse Mib solo Stm (+1,79%) e Tenaris (+0,96%).

Sul fronte macroeconomico oggi è stato diffuso il dato sull’inflazione dell’Eurozona che è salita dello 0,4% in linea con le attese e sui livelli massimi da due anni. Buone notizie anche per l’Italia, dove il dato è tornato a salire, anche se solo dello 0,1%, dopo sette mesi di cali tendenziali.

Ora gli occhi sono ai dati che verranno diffusi nel pomeriggio oltreoceano: l’inflazione con il Personal consumption expenditure price index, atteso poi il Pmi Chicago, i redditi personali e le spese per i consumi di agosto e la fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan.

Il petrolio perde oltre l’1% con il Brent a 48,4 dollari al barile (-1,7%) e il Wti a 47,24 dollari al barile (-1,21%). Il cambio euro dollaro cede l’1,41% a 1,1175.

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