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Def in arrivo: spread giù, banche e Borsa in rialzo

In attesa del nuovo Def il sistema finanziario manifesta fiducia sull’Italia. Lo spread cala e la Borsa rimbalza, trainata da banche, Poste e utilities

Def in arrivo: spread giù, banche e Borsa in rialzo

L’ottimismo di Wall Street contagia i listini europei, che chiudono in leggero rialzo una seduta poco mossa. Piazza Affari sale a 22.107 punti, +0,41%, grazie agli acquisti su Juventus (+2,29%), banche e utility. Lo spread fra Btp e Bund decennale migliora, scendendo a 139 punti base e anche il rendimento del titolo italiano è in leggero regresso a +0,81%. Ci si muove in ogni caso cauti, in attesa della nota di aggiornamento al Def, con cui questa sera il governo dirà quanto deficit intende utilizzare per finanziare la prossima legge di bilancio. Non ci sarà alcun aumento dell’Iva, dice il premier Giuseppe Conte, ma il rapporto deficit/pil sarà un “numerino” un po’ alto. Intanto l’Istat fornisce una buona notizia, perché la disoccupazione in agosto è scesa in Italia al minimo da quasi otto anni, 9,5%, -0,3% su base mensile.

In linea con Milano sono gli altri listini della zona euro: Francoforte +0,39%; Parigi +0,66%; Madrid +0,66%. Londra invece è calo, -0,22%, mentre il conto alla rovescia mensile per la Brexit sta per partire. Il primo ministro Boris Johnson si dice “cautamente ottimista” su un accordo per l’uscita dalla Ue, ma ribadisce che “in ogni caso, quale che sia l’esito, noi usciremo il 31 ottobre”.

Wall Street, dopo un’opening bell intonata, viaggia in progresso al traino soprattutto dei titoli tecnologici, a partire da Apple (+2,06%). Restano sullo sfondo le preoccupazioni per il rischio impeachment e per le trattative commerciali con la Cina che dovrebbero ripartire il 10-11 ottobre, mentre il Tesoro degli Stati Uniti smentisce l’esistenza di piani per impedire alle società cinesi di quotarsi in Borsa negli Usa, dopo le indiscrezioni di venerdì. La notizia incoraggia il rimbalzo delle società del celeste impero quotate a New York come Alibaba, +1%.

Sul fronte valutario l’euro non si rianima nei confronti del dollaro e il cambio permane in area 1,09, anche a seguito dei dati preliminari sull’inflazione, inferiori alle attese: +1,2% in Germania il tasso annuo a settembre, dall‘1,4% di agosto. Il dato armonizzato UE scende persino di più, allo 0,9%. Un trend che alimenta attese di mosse ancora più aggressive da parte della Bce.

La seduta è in rosso per le materie prime: l’oro  arretra a 1476,65 dollari l’oncia, -1,97%; i futures sul petrolio Brent sono in calo dell‘1,44% a 60,16 dollari al barile.

In Piazza Affari fra le big cap migliori del giorno c’è Banco Bpm, +1,93%, col ceo che esclude imminenti fusioni, ma  valuta come sensata un’eventuale con Ubi (+0,82%). Timida Unicredit, +0,15%, che avrebbe allo studio una maxi cartolarizzazione di Npl da 5 miliardi di euro e vari titoli del segmento delle utility.

Nella top ten del listino principale ci sono anche Buzzi +2,19%; Poste +1,66%; Terna +1,48%; Hera +1,24% Diasorin +1,14%; Atlantia +1,09%; A2a 0,99%; Finecobank +0,98%.

I maggiori cali sono quelli di Pirelli -2,02%; Amplifon -0,88%; Moncler -0,58%; Tenaris -0,57%.

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