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Dazi, Von der Leyen: “Tariffe al 30% sconvolgenti. Pronte le contromisure Ue”. Meloni: “Evitare polarizzazioni”. Confindustria: “Compensazioni”

Dura la reazione dell’Ue, che avverte: le tariffe sconvolgerebbero le catene di approvvigionamento e annuncia contromisure. Palazzo Chigi conferma il sostegno alla linea europea, ma invita a evitare lo scontro. Confindustria chiede compensazioni, mentre Schlein denuncia una “follia autarchica”

Dazi, Von der Leyen: “Tariffe al 30% sconvolgenti. Pronte le contromisure Ue”. Meloni: “Evitare polarizzazioni”. Confindustria: “Compensazioni”

La risposta dell’Europa allo schiaffo di Trump sui dazi non si è fatta attendere. “Prendiamo atto della comunicazione del presidente degli Stati Uniti”, ha dichiarato Ursula von der Leyen, commentando direttamente la lettera con cui Donald Trump ha annunciato l’introduzione di dazi del 30% sulle merci europee a partire dal 1° agosto, con la minaccia di un’escalation fino al 60% in caso di ritorsioni.

La presidente della Commissione – che ha convocato per domani gli ambasciatori dei 27 Paesi Ue a Bruxelles – ha definito le tariffe annunciate “sconvolgenti per le principali catene di approvvigionamento transatlantiche“, con conseguenze pesanti “per imprese, consumatori e pazienti su entrambe le sponde dell’Atlantico”.

Pur ribadendo la disponibilità a trattare fino al primo agosto per evitare uno scontro commerciale, von der Leyen ha chiarito che l’Unione è pronta a reagire: “Adotteremo tutte le misure necessarie per salvaguardare gli interessi dell’Ue, inclusa l’adozione di contromisure proporzionate, se necessario”.

Palazzo Chigi: “No allo scontro, sostegno alla Commissione”

Sul fronte italiano, la posizione è più prudente. In una nota ufficiale, Palazzo Chigi ha confermato il pieno sostegno del governo agli sforzi della Commissione europea nel negoziato con Washington. “Non avrebbe alcun senso innescare uno scontro commerciale tra le due sponde dell’Atlantico, specialmente nello scenario attuale”, si legge nel comunicato.

Il governo Meloni invita alla cautela e a non esasperare il confronto: “È fondamentale rimanere focalizzati sui negoziati, evitando polarizzazioni che renderebbero più complesso il raggiungimento di un’intesa”. La linea, almeno per ora, resta quella della de-escalation, nella speranza che le trattative possano portare a un accordo equilibrato.

Confindustria: “Servono compensazioni”

Molto più preoccupata la voce del mondo industriale. Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha parlato di una situazione da affrontare “con serietà e lucidità“, chiedendo una valutazione specifica per filiere e settori. “Ci sono prodotti eccellenti che ce la faranno, ma altri no. Serviranno compensazioni se vogliamo restare competitivi“, ha affermato Orsini, intervenendo alla conferenza nazionale del Pd sulle politiche industriali.

Il leader degli industriali ha poi sottolineato il peso combinato dei dazi e del tasso di cambio: “Quando il cambio pesa per il 13% e i dazi per un altro 10%, l’impatto cumulato diventa del 23%: non tutti i settori possono reggere”.

Schlein: “Una follia autarchica, il governo reagisca”

Durissima invece Elly Schlein, che ha attaccato frontalmente l’atteggiamento di Trump e, indirettamente, la posizione dell’esecutivo italiano. “È una follia autarchica dettata da motivazioni ideologiche“, ha dichiarato la segretaria del Pd, chiedendo una presa di posizione netta da parte del governo Meloni. “Se aspettiamo che parli Meloni…“, ha esordito, criticando l’attendismo dell’esecutivo.

“C’è tempo per trattare fino al 1° agosto, ma serve coraggio. Non si può anteporre l’amicizia politica con Trump all’interesse nazionale ed europeo”, ha ammonito Schlein, chiedendo all’Italia di schierarsi apertamente a difesa del sistema produttivo continentale.

Confagricoltura: “Dazi inaccettabili, colpo all’economia di interi Paesi”

Alla voce dell’industria si unisce con forza quella dell’agricoltura. “I dazi al 30% all’Europa annunciati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump vanno oltre ogni più cupa previsione e sono assolutamente inaccettabili” ha commentato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

Per l’agricoltura europea, e per quella italiana in particolare, sarebbe una condanna – spiega Giansanti – che colpirebbe non solo il settore primario, ma l’economia di interi Paesi. Le nostre imprese non potrebbero sopportare un carico di questo tipo, e la questione non riguarda solo la filiera agroalimentare”.

Da qui l’appello a un’azione coesa a livello europeo: “Come Europa dobbiamo essere uniti nel negoziato e trovare una soluzione che non affossi l’economia del nostro continente”.

Ultimo aggiornamento ore 18,06

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