Il premier Enrico Letta ha incontrato oggi il segretario di Stato americano, John Kerry, e ha posto “la questione del datagate”, sottolineando “la necessità di verificare la veridicità delle indiscrezioni” su eventuali “violazioni della privacy” da parte della National security agency degli Stati Uniti ai danni dei cittadini italiani. Lo rivelano fonti di Palazzo Chigi, precisando che il capo della diplomazia americana ha tenuto un “atteggiamento cooperativo”: gli Usa hanno già “messo la problematica sotto revisione”.
Nel corso del colloquio, durato oltre un’ora, Kerry e Letta hanno affrontato anche la questione relativa alla Libia, su cui gli Usa hanno chiesto da tempo l’appoggio dell’Italia, soprattutto per quanto riguarda il piano di “formazione delle 270 unità libiche”.
Si è parlato inoltre del processo di pace in Medio Oriente, che “l’Italia sostiene con forza, alla luce dell’incontro di ieri” fra Letta e il premier israeliano Benyamin Netanyahu, che Kerry incontra oggi a Roma.
Il premier italiano e il segretario di Stato americano hanno discusso poi di altri dossier: dalla Siria (in vista della convocazione della conferenza di pace Ginevra 2) all’Egitto (analizzando la road map di transizione dal regime militare), dall’Iran (in riferimento alle aperture arrivare da Teheran sul nucleare) all’Afghanistan (il “quadro del processo elettorale” e la “fase successiva alla conclusione delle operazioni Isaf”).
