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Crollo Lazio, la Juve vola a +7

Gli uomini di Inzaghi, orfani di Immobile e Caicedo, vengono strapazzati 3-0 in casa dal Milan, che nel prossimo turno affronteranno proprio la Juventus, salita a +7 dopo aver regolato il Toro nel derby.

Crollo Lazio, la Juve vola a +7

Il Milan stravince, la Juve gode. Eccola qui la sintesi del sabato di campionato appena trascorso, a cui andrebbero aggiunte le disperazioni di Lazio e Torino, costrette a fare i conti con due batoste davvero pesanti. Ma se la sconfitta dei granata nel derby, tutto sommato, era più che prevedibile, lo stesso non si può dire dei biancocelesti, annichiliti in tutto e per tutto dal miglior Diavolo della stagione. Lo 0-3 finale sta persino stretto agli uomini di Pioli, capaci di permettersi addirittura il lusso di divorarsi un paio di occasioni clamorose: diversamente il risultato sarebbe stato quasi tennistico, ma già così fa piuttosto impressione.

Inzaghi invece, a meno di colpi di scena, deve dire addio al sogno scudetto e non solo per lo strapotere juventino: a farci propendere per una corsa finita, quantomeno per la sua Lazio, sono soprattutto i suoi limiti di rosa, emersi in tutta la loro evidenza nella notte dell’Olimpico. Senza Immobile e Caicedo il peso offensivo è leggerissimo, anche perché Milinkovic e Luis Alberto, sin qui sempre in campo, non possono reggerlo da soli. A questo poi va aggiunta la grande prestazione del Milan, guarda caso coincisa con il ritorno di Ibrahimovic: lo svedese, poi uscito per un problema fisico, riesce sempre a tirar fuori qualcosa di più dai compagni, il cui rendimento è comunque in crescita da tempo.

Calhanoglu per esempio, anch’egli uscito per una contusione, è il lontano parente del giocatore sperduto visto fino a qualche mese fa, per non parlare di Rebic, passato da oggetto misterioso a bomber imprescindibile. Sono queste le firme del 3-0 rossonero, con il turco ad aprire le danze al 23’ (tiro dalla distanza deviato da Parolo), lo svedese a raddoppiare su rigore al 34’ (braccio di Radu) e il croato a triplicare al 59’ (assist di Bonaventura), prima che Theo Hernandez fallisse due occasioni (soprattutto la seconda) per rendere ancor più clamoroso il risultato. “Una vittoria meritata, l’abbiamo preparata bene e fatto una grandissima prestazione soprattutto a centrocampo – ha esultato Pioli. – Abbiamo speso tanto fisicamente e tutti i giocatori mi hanno dato risposte positive: ora testa a martedì, siamo già focalizzati sulla partita con la Juve”.

“Questa sconfitta pesa in classifica, ma avevamo difficoltà oggettive e non siamo stati fortunati negli episodi chiave – l’analisi di umore opposto di Inzaghi. – Abbiamo preso gol su deviazione e rigore, poi quando abbiamo provato a riaprirla è arrivato il terzo. È un ko pesante, ma non molleremo niente e proveremo a recuperare gli infortunati: giocare quattro partite così in due settimane è difficile”. Non ce ne voglia il Milan ma la grande trionfatrice di giornata è la Juve, capace di esultare sia in campo che davanti alla tv. Derby stravinto per i bianconeri, quantomeno a livello di risultato. Perché il Toro era rimasto in partita fino all’ora di gioco, salvo poi crollare sotto i colpi dei talenti di Sarri.

Neanche 3’ di gioco e Dybala, in condizioni strepitose, portava in vantaggio la Juventus con la specialità della casa, ovvero finta sull’avversario e sinistro alle spalle del portiere. Una mazzata che i granata accusavano, anche perché la Juve, per nulla impietosita, trovava il raddoppio ancor prima della mezzora: contropiede di Ronaldo, palla a Cuadrado, dribbling secco e 2-0 Juve (29’). La sensazione era di un derby già finito, invece il Toro, complice un’ingenuità di De Ligt, si vedeva assegnare un rigore in pieno recupero: Belotti, dopo quello di martedì con la Lazio, trasformava anche questo, chiudendo il primo tempo sul 2-1. A inizio ripresa l’unico vero brivido per il recordman Buffon (con quella di ieri sono 648 presenze in A, superato Maldini), costretto a salvare su Berenguer e a ringraziare la posizione di fuorigioco di Belotti, altrimenti prossimo al clamoroso 2-2.

Gol sbagliato, gol subito, proprio come da tradizione. E così, al 61’, ecco la punizione di Ronaldo a siglare il 3-1 Juve: per CR7 si tratta del 29esimo gol stagionale, il primo su tiro piazzato dopo 42 tentativi a vuoto. Da lì in poi derby totalmente in discesa, con i bianconeri a sfiorare più volte la quarta rete fino a trovare nel modo più beffardo possibile: cross di Douglas Costa e autogol sciagurato di Djidji (87’). Unica nota negativa del sabato le ammonizioni di De Ligt e Dybala, entrambi diffidati e dunque indisponibili contro il Milan. “Siamo andati in vantaggio velocemente e abbiamo raddoppiato subito – il commento soddisfatto di Sarri. – Forse ci siamo un po’ illusi, poi il rigore ci ha innervosito ma alla fine è venuta fuori la nostra qualità. Sono contento per Ronaldo, un po’ soffriva per non aver ancora segnato su punizione, e anche per Dybala, che piano piano sto convincendo a giocare dove dico io…”.

Ora uno sguardo all’Inter, dopodiché sarà tempo di pensare a Milan-Juventus e a una settimana che può davvero indirizzare la stagione. Fare bottino pieno a San Siro e ripetersi qualche giorno dopo con l’Atalanta, infatti, metterebbe il timbro definitivo sullo scudetto, viceversa le inseguitrici, ammesso che vincano le loro gare, tornerebbero a farsi sotto. Saranno giorni caldi, ad altissima tensione, anche se la Signora, alla luce di quanto accaduto ieri, può affrontarli nel miglior modo possibile.

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