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Criptovalute: monito alla Ue da 5 Paesi (Italia compresa)

Francia, Germania, Italia, Spagna e Olanda chiedono alla Commissione europea regole ferree sulle cripto valute per difendere la sovranità monetaria ed evitare abusi, attività terroristiche e riciclaggio.

Criptovalute: monito alla Ue da 5 Paesi (Italia compresa)

Francia, Germania, Italia, Olanda e Spagna lanciano un monito alla Commissione Europea sulle criptovalute, chiedendo regole chiare e certe sulla materia in attesa della proposta che Bruxelles dovrebbe presentare entro la fine dell’anno. 

Attraverso una nota congiunta firmata dai ministri delle Finanze di Germania, Olaf Schoz, Francia, Bruno Le Maire, Italia, Roberto Gualtieri, Olanda, Wopke Hoekstra e Spagna, Nadia Calvino, i ministri delle cinque maggiori economie dell’Eurozona spiegano che ‘il quadro normativo per le cripto-attività garantite da attività nella Ue dovrebbe servire a due priorità cruciali: da un lato preservare la nostra sovranità monetaria e affrontare i rischi per la politica monetaria, e dall’altro proteggere i consumatori”. 

“Siamo preoccupati dalla criptovalute – ha affermato Le Maire – attendiamo che la Commissione pubblichi regole molto chiare e forti per evitarne l’abuso, per attività terroristiche o per riciclaggio e vogliamo fissare un principio semplice: la Banca centrale, la Bce è l’unica cui sia permesso emettere valute. E questo punto è qualcosa che non può essere minato da alcun tipo di progetto, inclusa libra” (l’aspirante pseudovaluta virtuale di Facebook ndr.). “Vogliamo che la Bce – ha ribadito Le Maire – sia l’unica emittente e questo è il senso della nostra dichiarazione congiunta”.

La legislazione europea dovrebbe prevedere regole ferree e precise da applicare ai diversi tipi di cripto-asset garantiti da attività. Nel dettaglio, ogni unità di cripto-asset garantito da attività creata deve essere impegnata in un rapporto di 1:1 con valuta fiat. Le attività idonee per la riserva dovranno essere limitate ai depositi, messi presso un istituto di credito approvato da Bruxelles o per una frazione ad attività altamente liquide, subordinatamente all’adozione di adeguate garanzie. Non solo, le attività per la riserva dovranno essere denominate in euro o in una valuto di uno Stato membro dell’Unione Europea, essere detenute separatamente dalle altre riserve e non essere convertibili al fine di evitare il rischio di cambio.

Per le cripto-attività garantite da attività che sono destinate ad essere ampiamente utilizzate a fini di pagamento, gli utenti avranno un diritto diretto sulla riserva e sull’emittente in modo che possa essere rimborsato, in qualsiasi momento e al valore nominale, cripto-asset in corso legale. 

Inoltre tutte le entità che operano come parte di un sistema di cripto-asset garantito da attività nella Ue devono essere registrate nell’Unione prima di iniziare qualsiasi attività

Occorre infine prevedere regole di contrasto a riciclaggio, finanziamento del terrorismo e concorrenza leale e richiedere requisiti riguardanti il regolamento sulla protezione dei dati. 
“Penso che il comunicato di oggi sia un segnale molto forte sul fatto che siamo uniti – ha affermato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri – e impegnati nell’assicurare che, da un lato, supportiamo l’innovazione finanziaria, e dell’altro tuteliamo la stabilità finanziaria, la tutela dei consumatori e la sovranità”. Per parte sua, la spagnola Calvino ha affermato che è sbagliato chiamare queste entità valute in quanto sono “asset”, attività finanziarie criptate.

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