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Criptovalute, Banca Generali diventa partner di Conio

La banca del Leone è entrata nel capitale della fintech fondata negli Usa da due italiani. L’Ad Mossa: “Operazione trivalente: finanziaria, commerciale e tecnologica”.

Criptovalute, Banca Generali diventa partner di Conio

Banca Generali punta al mercato delle criptovalute e annuncia l’ingresso nel capitale della fintech italo-americana Conio (fondata negli Usa da due italiani), che si posiziona come “wallet provider”, cioè offrendo servizi di custodia, negoziazione e reporting, al momento focalizzati sul Bitcoin. L’operazione è finanziaria ma darà vita anche ad una partnership operativa, per far crescere la società distribuendo i suoi prodotti all’interno dell’offerta digitale della banca del Leone.

Banca Generali ha altresì partecipato quale main investor ad un’operazione di aumento di capitale di Conio, deliberata per complessivi 14 milioni di dollari. Il settore delle cripto-valute, spiega una nota, è sempre più appetibile: ha raggiunto negli ultimi mesi una dimensione importante con un trend in continua crescita. A fine novembre ad esempio, la capitalizzazione complessiva delle valute “crypto” ha raggiunto i 580 miliardi di dollari, di cui Bitcoin costituisce circa due terzi del complessivo. Gli scambi giornalieri a livello mondiale sono pari a 280 miliardi, con circa 60 milioni di utenti che negoziano cripto-valute con “wallet”.

In questo contesto di fermento, Conio vanta tra i vari provider una tecnologia e brevetti esclusivi volti a garantire la sicurezza di custodia e la riduzione di rischio controparte. Questi includono un sistema di custodia di valute digitali multi-firma (su 3 chiavi di sicurezza), che potrà essere esteso a qualsiasi moneta digitale in futuro. Conio è stata fondata nel 2015 a San Francisco da Christian Miccoli (con esperienze in CheBanca!, ING Direct, e McKinsey) e Vincenzo Di Nicola (con esperienza in Microsoft e Stanford University, e fondatore di GoPago, tecnologia acquisita da Amazon), che ricoprono il ruolo di coCEO di Conio Inc ed oggi serve oltre 150.000 portafogli di cripto-valute per clientela italiana.

“L’operazione con Conio – ha commentato con FIRSTonline l’amministratore delegato di Banca Generali, Gian Maria Mossa – ha una triplice natura. Dal punto di vista finanziario, crediamo molto nel valore di Conio e nella sua capacità di crescere in questo segmento di mercato imponendosi come player di riferimento, così da ribadire la capacità del nostro Paese di competere anche nella grande sfida del fintech. Dal punto di vista dell’offerta commerciale, invece, questa operazione ci consentirà di mettere a disposizione dei nostri clienti la possibilità di operare su criptovalute – e in particolare su Bitcoin – attraverso un operatore che lavora nel pieno rispetto della normativa e della regolamentazione italiana. Infine c’è un aspetto legato alla sinergia a livello di tecnologia. È chiaro a tutti ormai che l’industria del risparmio andrà sempre più verso un uso massiccio del digitale e in cui la blockchain ricoprirà un ruolo di crescente importanza: vogliamo lavorare con Conio per sfruttare le loro competenze e portarle all’interno del nostro hub private”.

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