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Credit Suisse: nuova causa da oltre 1,5 miliardi dagli obbligazionisti. Gli arabi quasi azzerano la quota

Si tratta di un nuovo gruppo composto da 90 investitori istituzionali e di 700 investitori retail e family office, che avevano investito poco meno di 1,7 miliardi di dollari nei bond del Credit Suisse. Il totale delle richieste di risarcimento supera i 6 miliardi di dollari Gli arabi si dileguano

Credit Suisse: nuova causa da oltre 1,5 miliardi dagli obbligazionisti. Gli arabi quasi azzerano la quota

Un nuovo attacco dal fronte dei bondholders contro il Credit Suisse. Rappresentati dallo studio legale Pallas, un altro gruppo di obbligazionisti ha fatto causa contro la decisione di azzerare bond subordinati At1: si tratta di una guarnigione composta da 90 investitori istituzionali e di 700 investitori retail e family office, che avevano investito poco meno di 1,7 miliardi di dollari nei bond del Credit Suisse, riportano i media internazionali. Lo studio legale ha avviato l’azione contro la Finma, la Consob svizzera, che aveva deciso di azzerare bond subordinati At1 per un controvalore complessivo di 15 miliardi di franchi (17 miliardi di dollari), nell’ambito del salvataggio del colosso bancario elvetico.

Il totale delle richieste di risarcimento supera i 6 miliardi

La causa, che si aggiunge a quella da 4,5 miliardi di franchi svizzeri (circa 5 mld di dollari) dollari avviata dallo studio legale Quinn Emanuel, porta le richieste di risarcimento oltre i 6 miliardi di dollari e a circa un terzo del totale dei bond azzerati. Secondo Pallas la Finma non aveva il potere di cancellare i bond e dunque la sua ordinanza dovrebbe essere annullata e il valore dei titoli ripristinato. “Stiamo lavorando con un significativo numero di investitori di At1 per avviare una strategia di contenzioso legale in più giurisdizioni allo scopo di assicurare compensazioni e risarcimenti ai nostri clienti”, ha dichiarato la partner dello studio, Natasha Harrison, secondo cui “la pretesa svalutazione degli At1 è stata illegale e i nostri clienti devono essere interamente risarciti”. Lo studio legale Quinn Emanuel Urquhart & Sullivan che assiste l’altro gruppo aveva accusato la Finma di incostituzionalità e di non aver agito “in buona fede” e in modo “proporzionato”.

Quasi azzerata la presenza del socio Saudi National Bank

Intanto è emerso che Saudi National Bank, l’ex maggiore azionista del Credit Suisse, avrà una quota dello 0,5% circa di Ubs Group al termine dell’operazione di integrazione tra le due banche svizzere. Lo riporta Bloomberg evidenziando come la banca con sede a Riyadh, che appartiene per il 37% al fondo sovrano del regno, deteneva circa il 9,88% di Credit Suisse prima dell’operazione con Ubs. Dopo aver pubblicato i risultati del primo trimestre migliori delle stime, la Saudi National Bank ha reso noto che il suo investimento di 1,4 miliardi di franchi (1,6 miliardi di dollari) in Credit Suisse è diminuito di circa il 20% entro la fine del 2022 e di un ulteriore 70% nei primi tre mesi di quest’anno. Il valore contabile dell’investimento a fine marzo era di 346,6 milioni di dollari.

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