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Covid: vacanze, cosa deve fare chi rientra dall’estero

Controlli complicati per gli italiani che rientrano da Spagna, Grecia, Croazia e Malta – Ecco che cosa bisogna fare

Covid: vacanze, cosa deve fare chi rientra dall’estero

Il gran pasticcio dei rientri. Molti italiani, soprattutto giovani, stanno trascorrendo le vacanze all’estero, in Paesi dove il virus circola molto, i controlli sono pochi e la movida è tanta. Parliamo di Spagna, Croazia, Grecia e Malta. E il rientro in Italia di questi viaggiatori sta creando non pochi problemi, favorendo l’esplosione di nuovi focolai e rendendo più difficile tenere sotto controllo la diffusione del Covid-19. Ecco perché sta arrivando una stretta sui rientri. La situazione è ancora confusa perché alcune Asl non sono pronte e le regole negli aeroporti sono incerte, ma in teoria che cosa si dovrebbe fare esattamente al rientro da una vacanza in un Paese a rischio? Per evitare la quarantena di 14 giorni, bisogna dimostrare di non essere positivi al Covid-19. Come? Ci sono tre modi.

TEST FATTO ALL’ESTERO

C’è la possibilità di essere testati già in vacanza, se si presentano dei sintomi o semplicemente se si presenta la situazione (controlli nell’aeroporto di destinazione, etc). In tal caso, varcata la frontiera italiana (porto o aeroporto) bisogna presentare il risultato negativo di un tampone tradizionale o di un tampone rapido fatto nelle 72 ore precedenti al rientro a casa.

TEST RAPIDO AL RITORNO

All’arrivo in aeroporto, porto o frontiera, se possibile, si fa un tampone veloce (detto antigenico), il cui esito è disponibile in 15-20 minuti. Se è negativo si può circolare liberamente, altrimenti bisogna andare in quarantena seguendo le indicazioni della Asl. Il tampone rapido ha un costo di 12-13 euro, viene fatto tramite uno stick simile a quello per il test di gravidanza ma non dà un risultato sicuro al 100%: rileva infatti il 60-70% dei positivi.

TAMPONE ENTRO 48 ORE DAL RIENTRO

L’altra opzione è quella di fare il tampone vero e proprio, rivolgendosi alla Asl di riferimento entro 48 ore dal rientro in Italia. Questo esame, molecolare, costa 17 euro ed è il più affidabile, anche se servono 8 ore per il risultato. Cosa succede in quelle 8 ore? Finora ogni Regione sta facendo da sé, alcune lasciano che la persona circoli liberamente in attesa dell’esito. Ma in teoria bisognerebbe stare a casa in isolamento fiduciario. Alcune Asl intanto hanno creato una pagina web per segnalarsi e prenotare il tampone, altre chiedono una mail per essere ricontattate.

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