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Covid, lockdown e smart working: il 44% degli italiani è aumentato di peso

Lo stile di vita domestico ha comportato un sensibile cambiamento delle abitudini alimentari. Secondo un’analisi di Coldiretti sui dati Crea il 44% degli italiani è aumentato di peso. Le restrizioni, il lockdown, lo smart working e la riduzione dell’attività fisica, ma soprattutto la tendenza a passare più tempo tra i fornelli, ha cambiato il nostro rapporto con il cibo. In alcuni casi è diventato una vera e propria fonte di consolazione.

Covid, lockdown e smart working: il 44% degli italiani è aumentato di peso

La pandemia, le restrizioni e il lockdown hanno cambiato le nostre abitudini, soprattutto a tavola: il 44% degli italiani ha visto aumentare il proprio peso. È quanto emerge da un’analisi nazionale di Coldiretti sui dati Crea – il Centro di ricerca alimenti e nutrizione, diffusa in occasione delll’Obesity Day 2020 che si celebra il 10 ottobre in tutto il mondo.

Con un campione di circa 2.900 persone residenti in Italia (il 75% donne e il 25% costituito da maschi), è risultato che nonostante un aumento di consumo di alimenti sani, il 44,5% ha ammesso di aver mangiato più dolci e il 16% bevuto più alcolici. Un dato confermato dalla necessità, in oltre il 37% dei casi, di mettersi a dieta.

Tutto ciò è stato favorito dalle restrizioni dello scorso marzo che hanno cambiato le nostre abitudini, permettendo agli italiani di passare più tempo in cucina, dilettandosi a preparare piatti e sperimentare ricette che solitamente non si aveva tempo di fare: dalla pizza, alla pasta homemade fino ai dolci. Un aspetto che sicuramente ha portato tutti noi ad eccedere con carboidrati e zuccheri. Il risultato è un aumento di 10 miliardi di euro della spesa casalinga degli italiani nel 2020 che si è tradotta in una crescita di acquisto di lieviti e gelati, ma soprattutto anche degli alcolici (birra e vino).

La tendenza a mangiare di più, sia per il maggior tempo trascorso nelle mura domestiche sia per “consolarci” in un momento di forte stress, non è stata compensata con un’adeguata attività fisica. Anche se lo scorso lockdown sembra un ricordo lontano, le nuove restrizioni, hanno riportato un malcontento generale e con il Natale alle porte, le tentazioni saranno tante e se non controllate potrebbero incidere ancora di più sulla bilancia e sul peso.

La “fame nervosa” è difficile da gestire, soprattutto se siamo confinati in casa. Cercare conforto nel cibo, in grado di sollevarci l’umore, è una reazione comune soprattutto in situazioni difficili e stressanti. Tuttavia, anche se da un lato questi alimenti hanno un potente ruolo consolatorio e rasserenante, allo stesso tempo sono pericolosi, in grado di creare una dipendenza difficile da gestire. Bisogna quindi saper scegliere gli alimenti giusti, moderare le dosi e adottare alcune abitudini corrette.

Inoltre, secondo molti studi, le persone in sovrappeso hanno un rischio maggiore di andare incontro a un decorso più severo del Covid. Questo rischio, probabilmente, è legato ai numerosi problemi di salute associati all’obesità come la presenza di patologie croniche, tra cui ipertensione, malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2, che può peggiorare ulteriormente lo stato di salute di queste persone.

dieta e peso eccessivo dopo feste foto pixabay
dieta e peso eccessivo dopo feste foto pixabay

“La pandemia da Covid – sottolinea la Coldiretti – ha sicuramente avuto un impatto sul peso di grandi e piccini per la difficoltà di fare movimento all’aria aperta e di seguire una dieta corretta con la chiusura delle mense scolastiche, mentre al contrario è aumentato il tempo trascorso davanti agli schermi e il consumo di alimenti conservati. Computer, divano e tavola hanno, infatti, tenuto lontano dal moto e dallo sport – rileva Coldiretti – addirittura il 53% degli italiani”.

Una situazione che non risparmia neanche i bambini e che si è aggravata rispetto il 2019. Secondo l’indagine circa 2 milioni e 130mila bambini e adolescenti sono in eccesso di peso, pari al 25,2% della popolazione tra i 3 e i 17 anni secondo l’Istat. Proprio per questo motivo, Coldiretti è impegnata in “Educazione alla Campagna Amica”, un progetto rivolto agli alunni della scuola primaria e secondaria su tutto il territorio per sensibilizzare i ragazzi sull’importanza di una dieta sana ed equilibrata e fermare il consumo eccessivo di cibo spazzatura.

Tuttavia, se inizialmente ci siamo lasciati “andare” con qualche strappo in più, con il tempo, abbiamo anche sviluppato una capacità di resilienza e adattamento che in alcuni casi ha portato ad un miglioramento delle scelte alimentari, riscoprendo l’importanza della dieta mediterranea. Fondamentale per rafforzare il nostro sistema immunitario ed essere meno soggetti a possibili malanni stagionali.

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