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Covid-19, industria meccanica nel baratro: fatturato -9,4%

Secondo i dati dell’Ufficio Studi di Anima Confindustria il fatturato è calato di 4,5 miliardi rispetto al 2019, tornando ai livelli di quattro anni fa. Il presidente Nocivelli: “Fabbriche rischiano di chiudere o hanno già chiuso, posti di lavoro a rischio”.

Covid-19, industria meccanica nel baratro: fatturato -9,4%

L’industria italiana è stata messa a dura prova dalla crisi economica innescata dalla pandemia di Covid-19 e, nonostante i segnali di ripresa della produzione (+7,7% ad agosto), a fine anno si prevedono ribassi importanti per tutti i settori del comparto. 

A soffrire gli effetti della crisi c’è anche l’industria meccanica italiana, il cui fatturato 2020 scenderà rispetto all’anno precedente del 9,4%, passando da 49,1 a 44,5 miliardi e tornando ai livelli del 2016. Ripercussioni importanti anche sull’occupazione, con il numero di addetti del settore sceso dello 0,4%. Questi i dati elaborati dall’Ufficio Studi di Anima Confindustria, che rappresenta la meccanica italiana.”I numeri sono sicuramente preoccupanti”, afferma il presidente dell’associazione, Marco Nocivelli, “nonostante una ripresa della produzione negli ultimi mesi. A gravare soprattutto la battuta d’arresto del lockdown che ha visto troppi macchinari spegnersi in troppe aziende. Il calo di oltre 4,5 miliardi di fatturato significa fabbriche che rischiano di chiudere, o che hanno già chiuso, e la conseguente perdita di posti di lavoro”.

A pesare sui dati è soprattutto il forte calo delle esportazioni registrato nel primo semestre: -19,7%, con una perdita di oltre 3 miliardi su un totale di 12,34 miliardi di esportazioni, contro i 15,37 del primo semestre 2019. Per quanto riguarda i paesi di destinazione, l’export verso gli Stati Uniti è crollato del 21,9%, mentre quello verso la Germania è sceso del 17,8%. Seguono Francia (-17,5%), Regno Unito (-23%) e Spagna (-25,5%). Il calo è meno significativo verso la Cina (-5%, pari a 492 milioni di euro), che sembra mantenere rapporti stabili con l’Italia, dovuti anche alla firma del Memorandum of Understanding tra i due paesi nel 2019.

Parlando dei singoli settori, i dati di Anima Confindustria sembrano un bollettino di guerra. La Produzione di energia scende a 15,05 miliardi di euro (-7,4%), zavorrata soprattutto dal calo delle esportazioni (-9,9%), con gravi perdite all’estero per turbine a gas (1,49 miliardi, -17,5%) e turbine a vapore (-21,9%), motori a combustione interna (-18,0%) e pompe (1,45 miliardi, -11,3%). Perdite più contenute sono previste per il montaggio degli impianti industriali (3,62 miliardi, -2,3%), mentre a reggere meglio i colpi della crisi sono gli strumenti di misura per gas, carburanti ed acqua, che non registrano variazioni rispetto al 2019 (1,02 miliardi di fatturato).

“I comparti dell’Oil&Gas e della produzione di energia – continua Nocivelli – stanno subendo l’effetto collaterale della pandemia dovuto alla minore richiesta di combustibili, dato che interi Stati hanno subito il blocco, o quantomeno il rallentamento, delle produzioni e del lavoro per settimane. Il comparto dell’energia soffrirà la mancanza di nuove commesse 2020 insieme al prezzo del petrolio a livelli bassissimi che creeranno difficoltà nel 2021”

Andando avanti coi dati, il comparto della Logistica e Movimentazione registra un calo del -13,8% con un valore di produzione che si attesta intorno a 4,84 miliardi di euro. Ancora peggio i dati sulla produzione di Tecnologie Alimentari, che sembra essere il settore maggiormente colpito, con una perdita del -13,5% sul fatturato 2020 (4,55 miliardi). 

Una perdita pari a -7% è invece stimata sul fatturato delle Tecnologie e prodotti per l’Industria, i cui ricavi si attestano a quota 2,94 miliardi.

2020 in negativo anche per Edilizia e Infrastrutture: -9,3% con 14,03 miliardi di fatturato previsto dall’Ufficio Studi Anima. “Come Anima Confindustria, abbiamo spinto fortemente lo strumento degli incentivi per far ripartire l’edilizia pubblica e privata – dichiara Nocivelli – liberandolo dalla burocrazia eccessiva e dai tanti distinguo, come nel caso del superbonus 110%. Coerente con una visione europea di efficienza energetica e riduzione dell’impatto ambientale, mettendo in pratica i principi del Green New Deal. Oggi più che mai, con un calo delle tecnologie per l’edilizia e le infrastrutture pari al -9,3%, la ricerca dell’efficienza deve essere finalizzata a raggiungere quella semplicità burocratica che consenta di mettere effettivamente in atto gli ottimi incentivi approvati dal governo”. 
L’Analisi dell’Ufficio studi Anima si chiude con il comparto delle Macchine ed impianti per la Sicurezza dell’uomo e dell’ambiente, con un fatturato a fine anno intorno ai 3,13 miliardi di euro (-8,4%), zavorrato soprattutto dai risultati di serrature, ferramenta e maniglie, che scendono a 1,4 miliardi di euro nel 2020 (-11,7%).

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