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Covid-19 deprezza i top player: Inter, Juve e Milan rispondono così

Secondo uno studio di KPMG un eventuale stop del calcio provocherebbe una svalutazione dei campioni fino al 25% – Inter, Juve, Milan e Napoli cercano di correre ai ripari: ecco come

Covid-19 deprezza i top player: Inter, Juve e Milan rispondono così

I giorni dell’attesa. Il calcio aspetta di conoscere il suo futuro, intanto fa i conti con una recessione che, nella migliore delle ipotesi, può stravolgere tutti gli equilibri a cui eravamo abituati. Lo studio pubblicato in settimana dalla KPMG Football Benchmark evidenzia, infatti, come siano soprattutto i top player a rischiare una svalutazione, con ovvi riflessi sui club proprietari dei cartellini. I danni, comunque già in essere, sarebbero maggiori in caso di stop definitivo del campionato, arrivando a toccare addirittura il 25%: ecco dunque un altro motivo per cui le società, specialmente le più importanti, stanno spingendo per tornare in campo al più presto. Chi non lo farà, come le squadre francesi, sta facendo la conta delle perdite, con inevitabili conseguenze anche sul mercato.

È il caso del Psg, costretto ad arrendersi alla decisione di Macron e dunque a impostare una strategia differente, molto lontana dalle spese pazze del passato. La prima mossa di Leonardo è stata contattare Marotta per chiedere uno sconto su Icardi: la clausola di 70 milioni impostata ad agosto 2019, infatti, è diventata troppo onerosa. Anche l’Inter però ha i suoi conti da rispettare, dunque è difficile possa concedere uno sconto, a meno che da Parigi non mettano sul piatto una contropartita di valore. Leonardo ha proposto Julian Draxler, trequartista di indubbio talento in passato nel mirino della Juve: Conte però, già in possesso di Eriksen, non sembra entusiasta. La strategia del Psg è la stessa che sta provando ad attuare anche il Barcellona, solo che qui si parla di Lautaro Martinez.

Che l’argentino abbia voglia di indossare la maglia blaugrana è ormai una certezza, così come l’impossibilità dei catalani, alle prese con una crisi economica e societaria senza precedenti, di pagare i 110 milioni della clausola. Marotta, in questo caso, sembra più propenso a scendere a patti ma solo con una base di almeno 80 milioni: il resto dovrà arrivare con una contropartita tecnica e l’unico nome che piace (al di là del fenomeno Messi) è quello di Arthur, ritenuto uno dei centrocampisti più promettenti del mondo. Qui però entra in gioco la Juventus, a sua volta interessatissima al brasiliano, tanto da aver proposto uno scambio con Pjanic. Il bosniaco al Barça andrebbe di corsa, Arthur invece, almeno per il momento, nicchia, lasciando intendere di aver poca voglia di trasferirsi: c’è da lavorare insomma, ma le operazioni sono più che possibili. 

Inter e Juve si sfidano su parecchi tavoli, proprio come da tradizione, dunque anche su Timo Werner: qui però sono i nerazzurri a essere in netto vantaggio, tanto più che Sarri vuole un attaccante con caratteristiche diverse. Il tedesco è in pole per sostituire l’eventuale partenza di Lautaro, anche perché le condizioni del suo acquisto sarebbero piuttosto vantaggiose. Il Lipsia ha una clausola rescissoria di 60 milioni che diventerebbero 50 in caso di mancata vittoria della Bundesliga: una cifra assolutamente alla portata per un prospetto di qualità come il suo, specialmente con gli incassi (seppur più bassi del previsto) da Parigi e Barcellona. La Juve dunque non sembra intenzionata a rilanciare, anche perché prima deve risolvere la grana Higuain.

Il padre-procuratore Jorge, per l’ennesima volta, ha ribadito come Gonzalo non voglia lasciare Torino prima di giugno 2021, garantendosi così tutto lo stipendio da 7,5 milioni netti previsto dal contratto. Paratici invece ha altre idee e aspetta il ritorno in Italia del Pipita (previsto per il weekend) per sedersi attorno a un tavolo e parlare: di certo si sa che il River Plate, unica destinazione gradita al giocatore, non può pagare né il cartellino né il faraonico stipendio. Servirà una buonuscita, oppure una mossa a sorpresa: diversamente la Signora dovrà rimandare alla prossima estate l’acquisto di una punta di pregio, accontentandosi per questa di una un po’ meno scintillante. Il nome caldo, come già detto in altre puntate, è quello di Milik, con cui c’è già un accordo di massima.

Il Napoli vuole 40 milioni ma la Juve, forte del contratto in scadenza nel 2021, non vuole spingersi oltre i 25 e sta cercando in tutti i modi di inserire qualche contropartita. Una potrebbe essere Rugani, un’altra Romero, mentre l’ipotesi Bernardeschi è già tramontata: troppo complicato infatti mettersi d’accordo su valutazione (per i bianconeri vale più di Milik) e ingaggio (fuori parametro per gli azzurri). De Laurentiis comunque aveva deciso di voltare pagina ben prima del Coronavirus, lasciando andare i suoi top poco motivati per sostituirli con giovani dai costi inferiori. Sembra ormai sicuro anche l’addio di Mertens, destinato all’Inter come prima alternativa alla coppia titolare (prenderà dunque il posto di Sanchez), e anche Koulibaly e Allan potrebbero partire: agli acquisti di gennaio si aggiungerà sicuramente una punta e il nome di Belotti, graditissimo a Gattuso sin dai tempi di Palermo, resta sempre in cima alla lista. 

Anche il Milan sembra aver intrapreso una direzione precisa: si tratta di Ralf Rangnick, sempre più vicino alla panchina rossonera. “Non posso escludere che andrò lì – ha confermato il tedesco. – Mi hanno chiesto se ci fosse la possibilità di collaborare, di conseguenza ho informato la Red Bull e poi ci sono stati colloqui con il mio procuratore. Poi però è arrivato il coronavirus e sono sorte questioni più importanti…”. L’emergenza ha solo frenato la trattativa, destinata quasi certamente ad andare in porto: in casa Milan del resto, come ammesso dal presidente Scaroni, comanda Gazidis, il cui progetto punta al modello Ajax. E Maldini? “Sono sicuro che farò il dirigente solo al Milan, non lo farò da nessun’altra parte” ha glissato l’attuale dt rossonero, ma i rumors (peraltro interni) raccontano di un destino segnato, nel quale restano da stabilire solo le modalità dell’addio.

Se così sarà, ecco che a ruota lo seguiranno Pioli, Ibrahimovic (a proposito: lunedì sarà in Italia) e, probabilmente, almeno uno tra Donnarumma e Romagnoli. Quest’ultimo infatti, passato sotto la procura di Raiola, ha ricevuto offerte da Siviglia e, soprattutto, Atletico Madrid, e visto che il suo contratto (3,5 milioni fini al 2022) esce dai parametri di Gazidis (2,5 come tetto massimo, salvo una-due eccezioni), la sua permanenza è tutt’altro che certa. 

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