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Costruzioni: Atlantia torna in utile, ordini record per WeBuild

I due colossi del settore hanno pubblicato i risultati dei primi 9 mesi – I ricavi di Atlantia crescono del 17%, l’ebitda del 27 – Oltre 10 miliardi di nuovi ordini di WeBuild, che però annuncia una possibile lieve revisione al ribasso dei target 2021 sull’ebitda per l’aumento dei prezzi dell’energia

Costruzioni: Atlantia torna in utile, ordini record per WeBuild

La stagione dei conti continua con due grandi gruppi del settore costruzioni: Atlantia e WeBuild. La prima ha chiuso i primi nove mesi del 2021 con ricavi in crescita del 17% a 4,6 miliardi di euro ed ebitda in aumento del 27% a 2,9 miliardi, un dato su cui incidepositivamente l’andamento del traffico autostradale (+27%). 

Il cash flow operativo raggiunge 2 miliardi (+49%) a fronte di investimenti di 0,7 miliardi (+12%) e di un indebitamento finanziario netto di 27,8 miliardi in riduzione di 2 miliardi da fine 2020. Nello stesso periodo la società ha registrato un utile consolidato di 613 milioni che si confronta con una perdita di 957 milioni dell’anno precedente. Da sottolineare che i conti sono stati presentati “escludendo il contributo del gruppo Autostrade per l’Italia a seguito della sottoscrizione dell’accordo per la cessione”, fa sapere la società. 

In virtù dei risultati conseguiti, Atlantia ha migliorato la guidance per il 2021, dicendo di aspettarsi ricavi per 6 miliardi di euro e un cash flow operativo di 2,4 miliardi. In rialzo anche le previsioni per il traffico che, grazie all’evoluzione positiva sarà in calo di solo il 5% sul 2019 (dal precedente -8%) escludendo il gruppo Aspi. Positivo l’andamento di Borsa, con il titolo che a metà mattinata guadagna lo 0,35% a 17,06 euro per azione. 

Passando a WeBuild, il gruppo guidato da Pietro Salini, nei 9 mesi del 2021 ha registrato “una crescita senza precedenti degli ordini ottenendo un record di nuove aggiudicazioni”, fa sapere il gruppo attraverso una nota. Nel dettaglio, i nuovi ordini acquisiti e in corso di finalizzazione ammontano complessivamente a 10,5 miliardi di euro di cui il 95% nei mercati core (Italia, Australia, Usa, Francia e Svizzera) e 9,5 miliardi in mobilità sostenibile. A questi, si aggiunge il maxi contratto firmato per la linea ad alta velocità in Texas, del valore di 16 miliardi di dollari (13,1 miliardi di euro). 

La pipeline complessiva delle attività commerciali del gruppo è superiore a 25 miliardi di euro e include gare presentate ed in attesa di aggiudicazione per oltre 8 miliardi di euro. Parallelamente “prosegue il rafforzamento in Italia dove il gruppo sta sviluppando circa il 70% dei progetti attualmente in esecuzione del Pnrr”. Nel nostro Paese, evidenzia ancora WeBuild, sono attesi ulteriori 24 miliardi di investimenti infrastrutturali, di cui oltre 20 miliardi si riferiscono a progetti ferroviari ad alta velocità. Attualmente, includendo i nuovi ordini acquisiti del 2021 in Italia su tratte ad alta velocità/alta capacità, il gruppo sta sviluppando circa il 70% dei progetti ferroviari in esecuzione del Pnrr.

WeBuild ha leggermente ritoccato la guidance sull’intero anno. Confermati i target sui ricavi, mentre sull’Ebitda margin c’è una “possibile lieve revisione, riconducibile agli effetti della pandemia e all’incremento del prezzo delle materie prime, recuperabile nel prossimo esercizio, anche a seguito dell’accelerazione dei progetti del Pnrr”. Per quanto riguarda l’indebitamento finanziario netto “confermato il target, potenziale upside legato al miglioramento del capitale circolante”; infine “possibile upside sulla generazione di cassa e sulla riduzione del debito lordo”.

A Piazza Affari il titolo WeBuild cede il 2,4% a 2,11 euro.

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