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Coppa Italia: Inter-Juve, conferma o rivincita?

Dopo solo 15 giorni dal derby d’Italia in Campionato, va di nuovo in scena a San Siro il confronto tra Inter e Juve per le semifinali di Coppa Italia: Conte vuol bissare la vittoria ma i bianconeri sono in crescita. Come finirà?

Coppa Italia: Inter-Juve, conferma o rivincita?

E pensare che qualcuno lo considera un torneo minore. La Coppa Italia, dopo l’antipasto del derby milanese nei quarti, è pronta a prendersi la scena con due semifinali da urlo come Inter-Juventus e Napoli-Atalanta, dalle quali, dopo le gare di ritorno, usciranno le due che si contenderanno il trofeo il prossimo 26 maggio. Quella tra nerazzurri e bianconeri però, per ovvi motivi, è la partita più attesa di tutte, una sorta di finale anticipata che può avere risvolti molto interessanti anche in chiave campionato. Chiunque vinca, infatti, avrà un’iniezione di entusiasmo enorme, mentre chi verrà eliminato, gioco forza, riceverà una botta mica da ridere.

Rispetto agli altri turni questo si gioca tra andata e ritorno, ragion per cui è possibile che le squadre evitino di scoprirsi troppo, almeno sulla carta: perché poi, quando si scende in campo, può bastare un episodio per far saltare ogni discorso. La sfida arriva a sole due settimane di distanza da quella di campionato, dove prevalse l’Inter in maniera piuttosto netta. Oggi però, a differenza del 17 gennaio, saranno i nerazzurri ad avere le assenze più pesanti (Lukaku e Hakimi), mentre la Juve, che quella sera era priva di Cuadrado e Alex Sandro, potrà contare su una rosa quasi completa (mancheranno “solo” Dybala e Ramsey).

“Non è la prima volta che ci manca Romelu, ma avremo comunque Lautaro e Sanchez – ha glissato Conte – La Juve avrà il dente avvelenato per il ko in campionato, dovremo stare sul pezzo e limitare al minimo gli errori. Ad ogni modo la qualificazione si giocherà sui 180’, proprio come l’anno scorso contro il Napoli, quando purtroppo perdemmo in casa e pareggiammo al ritorno. Dovremo essere bravi e fare del nostro meglio”.

Sul fronte bianconero c’è effettivamente tanta voglia di riscatto, ma anche un occhio puntato al campionato, che sabato metterà di fronte la Roma di Fonseca per uno scontro davvero importante. A guardar bene tutto il periodo sarà delicatissimo per i bianconeri, attesi da un tour de force che li vedrà giocare contro Inter, Roma, ancora Inter e Napoli: la stagione è ancora lunga, ci mancherebbe, ma la sensazione è che in queste due settimane ci si giocherà molto.

“La sconfitta in campionato ci ha insegnato tanto, ma soprattutto ci ha fatto capire che, quando non siamo sul pezzo, non siamo noi stessi – ha spiegato Pirlo – Da lì però siamo ripartiti facendo grandi prestazioni, ora però non dobbiamo adagiarci perché siamo solo all’inizio del ritorno, ci sono ancora tante partite da giocare”.

INTER-JUVENTUS: LE FORMAZIONI

La partita, per quanto d’andata, conta tanto, come dimostrano le scelte dei due allenatori, che limiteranno il turnover allo stretto necessario. Conte, come detto in precedenza privo degli squalificati Lukaku (a proposito: la Procura della Figc ha aperto l’inchiesta sulla rissa tra lui e Ibrahimovic) e Hakimi, schiererà un 3-5-2 con Handanovic in porta, Skriniar, De Vrij e Bastoni in difesa, Darmian, Barella, Brozovic, Vidal e Young a centrocampo, Sanchez e Lautaro Martinez in attacco.

Formazione tipo anche per Pirlo, che risponderà con il portiere di Coppa Buffon tra i pali, De Ligt, Bonucci e Alex Sandro nel reparto arretrato, Cuadrado, Arthur, Bentancur, McKennie e Chiesa in mediana, Morata (favorito su Kulusevski) e Ronaldo coppia offensiva. Nel frattempo ieri si è chiuso il mercato invernale, senza alcuno squillo degno di nota né da una parte né dall’altra, eccezion fatta per la cessione di Khedira all’Hertha Berlino (a costo zero, ma con un risparmio di circa 6 milioni).

L’Inter, come ormai si sapeva da tempo, non ha potuto muoversi per via della famosa due diligence, e proprio da lì è arrivata la notizia più succosa di giornata: le trattative tra Suning e il fondo BC Partners, in esclusiva ormai da 10 giorni, si sono interrotte. Difficile possano riprendere, tanto che Goldman Sachs (che segue l’affare per conto dei cinesi) sarebbe già al lavoro per trovare nuovi acquirenti: si parla degli svedesi di Eqt, ma anche di Fortress e del fondo sovrano degli Emirati Mubadala, che qualche tempo fa aveva già acquistato il 10% di Ferrari, per poi rivenderlo.

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