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Contabilità (Oic): entro giugno adeguamento a direttiva europea

L’Organismo Italiano di Contabilità completerà entro la fine di giugno la pubblicazione in consultazione di tutti i principi contabili nazionali necessari alla redazione del bilancio, aggiornati al nuovo quadro regolamentare definito dalla direttiva contabile europea.

Contabilità (Oic): entro giugno adeguamento a direttiva europea

L’Organismo Italiano di Contabilità (OIC) completerà entro la fine di giugno la pubblicazione in consultazione di tutti i principi contabili nazionali necessari alla redazione del bilancio, aggiornati al nuovo quadro regolamentare definito dalla direttiva contabile europea (n.34 del 2013) e dal decreto legislativo di recepimento (n.139 del 2015). Lo ha detto Paolo Gnes, Presidente del Consiglio di Sorveglianza dell’OIC, nel corso della presentazione della relazione annuale svoltasi oggi a Roma.

La Fondazione svolge il ruolo di standard setter per i principi contabili nazionali ed è stata pertanto chiamata a modificare gli stessi standard per adeguarli al nuovo quadro normativo definito dalla direttiva sul bilancio di esercizio e consolidato per le società di capitali europee che non adottano i principi internazionali IAS/IFRS. Finora più di metà dei principi oggetto della revisione sono già stati posti in consultazione.

“Il lavoro di aggiornamento dei principi contabili nazionali si sta dimostrando particolarmente impegnativo – ha sottolineato Gnes – in quanto l’innesto di istituti nuovi quali il fair value sui derivati, il costo ammortizzato per i crediti ed i debiti e l’eliminazione dei proventi ed oneri straordinari, comporta un lavoro di revisione e adattamento di tutto il set dei principi al fine di assicurare omogeneità e coerenza anche alle parti non direttamente toccate dalle modifiche normative”. La nuova disciplina comunitaria si propone di avvicinare i principi contabili internazionali a quelli locali.

“Tuttavia, dal punto di vista fiscale – ha osservato Gnes – mentre i soggetti IFRS possono beneficiare di un principio di derivazione rafforzata per cui valgono ai fini della determinazione del reddito imponibile i criteri di qualificazione, imputazione temporale e classificazione in bilancio previsti dagli standard internazionali, i soggetti che applicano il codice civile potrebbero esser tenuti ad applicare il cd. doppio binario. Sembrerebbe opportuno che l’aggiornamento del codice civile sia accompagnato da un adeguamento del quadro normativo fiscale, per evitare che normative contabili sempre più simili siano regolate da regimi fiscali diversi”.

Alla presentazione della relazione annuale sono anche intervenuti Gian Paolo Ruggero (MEF- Dipartimento del Tesoro), Antonio Renzi (Banca d’Italia) Silvana Anchino (Consob), Corrado Bandinelli (Ivass). Alla successiva tavola rotonda hanno partecipato Angelo Casò (Presidente del Consiglio di Gestione di OIC) Stephen Cooper (IASB), Annibale Dodero (Agenzia delle Entrate), Alberto Giussani (ASAF), Liesel Knorr (IFASS), Cristiano Santarelli (Ferrero) e Ambrogio Virgilio (EFRAG TEG).

Nel corso del dibattito sono state affrontate le principali problematiche che, in materia contabile, stanno impegnando l’attività di OIC. È ancora in corso, in particolare, la procedura di endorsement dell’IFRS 9 (sugli strumenti finanziari) per consentirne il recepimento nell’Unione Europea. L’EFRAG, organismo di consulenza della Commissione europea in materie contabili del cui Board fa parte anche OIC, già da tempo ha espresso il suo parere raccomandando l’adozione del nuovo principio internazionale. Ma, al tempo stesso ha proposto l’esenzione del settore assicurativo fino a quando non sarà in vigore anche il principio contabile internazionale sui contratti assicurativi, da tempo in discussione.

Il prossimo impegno dell’EFRAG riguarderà il parere su un altro principio contabile internazionale, l’IFRS 16 (sul leasing). La sua adozione è destinata ad avere importanti conseguenze sui bilanci delle imprese. Nel 2014 lo staff dello IASB (lo standard setter dei principi IFRS) stimò che, a livello globale, il nuovo standard avrebbe riguardato impegni per leasing oggi non rilevati in bilancio pari a circa 4300 miliardi di dollari, di cui il 47% da ricondurre ad imprese quotate in Europa.

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