‘Fang nu’: letteralmente, ‘schiavi della casa’. Questa espressione cinese denota color che si sono sobbarcati una ipoteca a condizioni tali che per il resto della vita dovranno lavorare duro per pagare le rate del mutuo immobiliare.
Gli esperti finanziari, in Cina come altrove, raccomandano di destinare alle rate non più di un terzo del proprio reddito, ma le banche, anche se predicano bene, razzolano male nel senso che danno i prestiti anche a mutuatari che si trovano a dover pagare metà, o perfino più della metà, dei loro stipendi. Ma per i cinesi la casa è un sogno, e molti sono pronti a fare qualsiasi sacrificio. Gli stipendi in Cina aumentano rapidamente ma i prezzi delle case sono aumentati ancora più rapidamente e le giovani coppie che vogliono realizzare il sogno dovranno stringere la cinghia e diventare dei ‘fang nu’.
I prezzi al metro quadro nella media di 100 città cinesi sono pari a cinque volte il reddito disponibile medio. Un appartamento di 100 mq costa circa 40 anni di reddito.
La politica economica si trova di fronte a un dilemma. Se le condizioni monetarie vengono allentate per sostenere l’economia, questo crea più domanda per un mercato immobiliare che è già surriscaldato, e si rischia una bolla con conseguente deflagrazione. Per questo il governo è ricorso a misure specifiche, come aumentare il deposito (la parte in contanti) minimo per l’acquisto di una casa dal 20 al 30% (e 60% per le seconde case).