Condividi

Cina e Renault pesano sulle Borse: Fca e Pirelli in rosso

La brusca frenata dell’economia cinese e il profit warning della Renault pesano sui mercati azionari – Piazza Affari limita i danni ma Moncler, Leonardo, Pirelli e Fca pagano il fio – Nexi, Bper, Unipolsai ed Hera in controtendenza.

Cina e Renault pesano sulle Borse: Fca e Pirelli in rosso

Stretti fra il rallentamento dell’economia cinese e quello dell’economia americana, i listini europei chiudono in calo l’ultima seduta della settimana, alla vigilia di un weekend campale per il voto del parlamento britannico sull’accordo per la Brexit. E da Washington, dove è in visita, Mario Draghi avverte: ci sono “lievi segnali” di sopravvalutazione nei mercati finanziari e immobiliari della zona euro, che generano un rischio per la stabilità in un momento in cui l’economia sta rallentando.

Piazza Affari lascia sul terreno lo 0,24% e scende a 22.321 punti, nonostante la buona intonazione dei titoli finanziari. Sono simili Francoforte -0,15%; Madrid -0,14%; Londra -0,46%. È più pesante il bilancio di Parigi, -0,65%, a causa del tonfo di Renault (-11,5%), che ha annunciato il taglio della guidance sui risultati 2019 e contagiato il settore a livello europeo. A Milano l’ex fidanzata Fiat perde il 2,37%.

Wall Street prosegue debole, dopo un’apertura stonata e nonostante nuove trimestrali soddisfacenti. Delude il superindice dell’economia a settembre: il Conference Board ha reso noto che tale superindice, che fornisce una previsione sull’andamento dell’attività economica per i prossimi 6-12 mesi, ha una variazione negativa dello 0,1%, in calo rispetto alla lettura precedente fermatasi sulla parità. Il mercato puntava a un rialzo dello 0,1%.

La delusione si somma a quella per la crescita cinese dello 0,6% nel terzo trimestre, inferiore al 6,1% atteso e di fatto la più bassa da 27 anni. La guerra dei dazi non fa bene al commercio internazionale e forse nemmeno alla campagna elettorale del presidente americano, ma nonostante ciò Donald Trump persevera nella sua politica. Questa notte sono entrati in vigore i dazi Usa anche su 7,5 miliardi di dollari di beni importati dai paesi dell’Unione Europea. Le tariffe interesseranno principalmente Germania, Francia, Spagna e Regno Unito.

L’Italia viene colpita, soprattutto nei formaggi e gli americani dovranno pagare circa 5 dollari di più per un chilo di vero Parmigiano Reggiano. Coldiretti calcola un calo del 20% nelle vendite dei prodotti interessati dai dazi. Un’altra goccia che si aggiunge al mare dei problemi di stagnazione, segnalato anche oggi nel Bollettino trimestrale di Bankitalia dove si legge che nel terzo trimestre dell’anno la produzione industriale tricolore è calata dello 0,5%. In questo contesto una legge di bilancio più espansiva viene invocata soprattutto dal mondo produttivo, mentre non poche critiche arrivano alla manovra 2020 anche dalla stessa maggioranza, con l’iter parlamentare che sembra complicarsi.

La seduta altalenante per l’obbligazionario che chiude negativo: lo spread fra decennale italiano e tedesco sale a 131 punti base. Bankitalia rende noto però che in estate gli stranieri sono tornati in massa ad acquistare titoli italiani: “nel complesso nei primi otto mesi dell’anno gli investitori esteri hanno effettuato acquisti netti di titoli italiani per 98 miliardi di euro, di cui 81 in titoli pubblici (pari all’ammontare delle emissioni nette del Tesoro nello stesso periodo)”.

Intanto il Consiglio europeo ha confermato la nomina di Christine Lagarde alla presidenza della Bce per i prossimi 8 anni. Sostituirà Mario Draghi dal primo novembre.

L’euro resta ben intonato contro il dollaro e scambia a 1,158. Il cross è in rialzo anche con la sterlina a 0,8654. L’oro si muove debole introno a 1495,25 dollari l’oncia. Il raffreddarsi dell’economia spaventa  il petrolio, tipo Brent: 59,61 dollari al barile, (-0,5%).

In Piazza Affari, Bper +2,22% è il titolo migliore, grazie a una raccomandazione favorevole degli analisti di Hsbc, ma tutte le banche risultano positive. Fuori dal listino principale la Popolare di Sondrio guadagna lo 0,44%, dopo il no della Bce alla modifiche dello statuto per l’acquisizione della Cassa di Risparmio di Cento.

Sul Ftse Mib brillano anche Unipolsai +1,78%; Nexi +1,75%; Hera +1,34%; Juventus +1,23%. 

Le vendite colpiscono Moncler -3,42%; Leonardo -3,26%;  Pirelli -2,59%; Fiat; Campari -2,29%; Ferrari -1,86% (140,05 euro per azione), su cui JP Morgan ha fissato un target al dicembre 2020 a 156 dollari.

Perde Telecom, -0,58%, nel giorno della nomina del presidente che prende il posto del dimissionario Fulvio Conti

Commenta