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Cina, dati in chiaroscuro dall’industria

A marzo l’industria cinese registra segnali contrastanti – Cresce la produzione manifatturiera ma le piccole imprese confermano i segnali di sofferenza.

Cina, dati in chiaroscuro dall’industria

Notizie contrastanti dalla produzione manifatturiera cinese. L’indice Pmi (purchasing manager index) a marzo è salito ai massimi da undici mesi. Gli analisti avevano previsto una contrazione dell’attività manifatturiera ma, stando ai dati pubblicati ieri dal governo cinese, la produzione è salita ancora arrivando a 53,1 punti rispetto ai 51 di febbraio. Un dato sostanzialmente positivo, che secondo gli analisti confermerebbe soprattutto la crescita di domanda interna da parte del gigante asiatico.

Soffrono le piccole imprese. I mercati hanno reagito bene alla notizia, nonostante da Pechino si sia diffuso in contemporanea un altro dato, che riguarda però le piccole aziende. A fronte di una crescita generale della produzione,  le piccole imprese del dragone soffrono. L’indice che le analizza (Pmi-Hsbc) racconta di un settore in leggera ma costante contrazione. A marzo l’indice è sceso a 48,3 punti (in questo caso confermando le stime), una flessione che si aggiunge a quella già registrata a febbraio, quando la produzione è scesa a 49,6.

Possibile nuova liquidità entro l’anno. La Cina dunque continua a crescere, ma a ritmi più lenti. Sembrano allontanarsi i tempi della crescita galoppante, e questo spaventa non poco i mercati da una parte e il governo cinese dall’altra. I dati confermano la percezione che Pechino chiuderà il trimestre con il dato di crescita peggiore degli ultimi tre anni, una stima che riapre la possibilità che la banca centrale cinese aumenti la liquidità all’interno del proprio sistema entro l’anno.  

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