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Ciclismo: Alberto Contador squalificato per due anni, perde anche Tour 2010 e Giro 2011

Lo spagnolo della Saxo Bank è stato finalmente sanzionato, dopo quasi due anni di silenzio, per la positività (minima) riscontrata nel luglio 2010: il Tas lo ha squalificato fino al 6 agosto 2012 (salterà anche le Olimpiadi di Londra) ed ha assegnato la vittoria del Tour 2010 a Andy Schleck e del Giro 2011 a Michele Scarponi.

Ciclismo: Alberto Contador squalificato per due anni, perde anche Tour 2010 e Giro 2011

Giustizia è fatta: era ora di porre fine a una vicenda che stava assumendo i contorni del paradossale. Dopo quasi due anni di silenzio, il Tas (Tribunale arbitrale di Losanna) ha finalmente sentenziato in merito alla positività al clenbuterolo del ciclista spagnolo Alberto Contador, scoperta il 21 luglio 2010 durante il Tour de France: due anni di squalifica con annessa perdita delle vittorie più importanti, lo stesso Tour del 2010 (che passa a Andy Schleck) e il Giro 2011 (che passa a Michele Scarponi).

La sentenza però è retroattiva, dunque lo spagnolo della Saxo Bank, 28 anni, potrà tornare a gareggiare già a settembre di quest’anno. Anche se questo significherà rinunciare al Tour 2012 (che comincia il 30 giugno, con partenza da Liegi) e soprattutto ai Giochi Olimpici di Londra, uno dei grandi obiettivi stagionali del campione iberico.

Dalle prime indiscrezioni – il dispositivo ufficiale tarda ad apparire sul sito del Tas – sembra che il Tribunale arbitrale svizzero abbia sanzionato Contador pur non essendo pienamente provato il doping al Tour 2010. Le analisi effettuate dal laboratorio di Colonia avevano infatti scovato una quantità infinitesimale (0,00000000005) di clenbuterolo nelle urine di Contador, il quale aveva spiegato la positività con l’assunzione di carne contaminata. Assolto nel febbraio del 2011 dalla Federciclo spagnola (che è solita “insabbiare” le vicende di doping dei propri atleti), Contador è stato poi portato dinanzi al Tas dall’Uci e dalla Wada, l’agenzia mondiale antidoping. Che oggi possono cantare vittoria (anche se la sentenza scatenerà un putiferio di polemiche), pur ricordando, come ha fatto il direttore dell’Unione ciclistica internazionale Pat McQuaid, che “questo è un giorno triste per il ciclismo“.

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