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CHAMPIONS LEAGUE – Trionfo Juve: travolge il Chelsea (3 a 0) e ipoteca il passaggio del turno

CHAMPIONS LEAGUE – Vittoria sonante dei bianconeri che surclassano i campioni d’Europa con una gara magistrale e con gol di Quagliarella, di Vidal e di Giovinco – Era da molti anni che i campioni d’Italia non dominavano così nettamente anche in Europa – Ora il passaggio del turno è a portata di mano: basta un pari con lo Shaktar, che è già qualificato

CHAMPIONS LEAGUE – Trionfo Juve: travolge il Chelsea (3 a 0) e ipoteca il passaggio del turno

E alla quinta partita, la Juve si prese l’Europa. Non ce ne voglia il piccolo Nordsjaelland, ma questo successo sul Chelsea è tutt’altra cosa. Per la caratura dell’avversario, per l’importanza della posta in palio, per la delicatezza del momento. E allora consideriamolo un punto di partenza nel cammino europeo dei bianconeri, che a questo punto hanno tutte le carte in regola per giocarsela in primavera, magari con l’aiuto di un top player là davanti. Oddio, non che questa squadra ne abbia poi così bisogno.

L’attacco (il migliore della serie A) non avrà il bomber per eccellenza (anche se Quagliarella, con il gol di ieri, è arrivato a quota 9 in stagione), ma funziona maledettamente bene, perché tutti riescono a rendersi pericolosi. Ma la chiave dei successi bianconeri sta tutta nel pressing e nell’organizzazione di gioco. In questo senso il confronto con il Chelsea campione d’Europa in carica è stato impietoso. Fin dall’inizio la Juve ha aggredito i blues con una cattiveria agonistica impressionante, quasi pensasse di avere di fronte il Nordsjaelland. Ma in campo, almeno in teoria, c’era la squadra che, appena 6 mesi fa, aveva alzato al cielo la prestigiosa Champions League. La furia bianconera avrebbe potuto trasformarsi in gol già dopo 4 minuti, se Cech non avesse deviato sul palo il tocco ravvicinato di Lichtsteiner. Il copione sembrava quello già visto sabato contro la Lazio, ma il Chelsea ha molta più qualità degli uomini di Petkovic, come mostrato da Oscar al 9°, fermato solo da un grande Buffon. Partita bella, vibrante e soprattutto in bilico, fino al minuto 38. Il tiro di Pirlo viene deviato da Quagliarella: lo Stadium, memore della parata di Marchetti, trattiene il fiato, ma questa volta Cech non può nulla. Il vantaggio è come una scarica di adrenalina, e la Juve sfiora il raddoppio un minuto dopo con Lichtsteiner, ma Cole salva sulla linea. Le emozioni si susseguono e nell’azione successiva è il Chelsea ad andare vicino al gol, con Mata fermato da un grande Buffon. Finisce così un primo tempo splendido, giocato meglio dalla Juve ma con un Chelsea comunque pericoloso. Nella ripresa però lo spartito cambia e i bianconeri stritolano gli inglesi. Il colpo del ko arriva al 60° con una sassata di Vidal, deviata dall’incolpevole Ramires. E’ una mazzata per Di Matteo, che prova a stravolgere la formazione inserendo Moses e Torres. Il tecnico italiano rischia seriamente il posto, anche perchè nella sconfitta dei blues pesa la scelta di giocare senza attaccanti di ruolo: chissà la faccia di Abramovich alla lettura delle formazioni…

 

Ma questi non sono problemi della Juve, che, tarantolata come nelle notti migliori, continua ad attaccare. E infatti arriva il terzo gol, grazie all’assolo di Giovinco, appena entrato al posto di Vucinic. Al fischio finale di Cakir lo Stadium esplode: la qualificazione non è ancora matematica, ma la vittoria dello Shakhtar in Danimarca permetterà ai bianconeri di passare anche con un pareggio.

“Innanzitutto un grazie immenso al nostro meraviglioso pubblico, ci ha dato una grossa mano – ha esordito Alessio in conferenza stampa. – Siamo contenti, è chiaro che vincere così, contro il Chelsea, ci fa credere sempre di più nelle nostre potenzialità. ci giocheremo la qualificazione con lo Shakhtar; quello di stasera è un tassello, un passaggio importante, ma ancora non abbiamo fatto nulla. Non la considero assolutamente una formalità. Dobbiamo andare lì e giocare la partita, come abbiamo fatto stasera, senza aspettarci niente di particolare”.

A questo però si penserà solo tra qualche ora. Perché adesso è il momento di gioire e di gustarsi questa meravigliosa impresa europea.

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