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CHAMPIONS LEAGUE – Mediocre Juve, il Bayern la domina e la stende: 2-0

CHAMPIONS LEAGUE – I bianconeri beccano un gol dopo soli trenta secondi per una deviazione assassina di Vidal che inganna un non perfetto Buffon e poi si lasciano dominare dai tedeschi che nella ripresa raddoppiano con Muller – Male Pirlo, deludono tutti gli attaccanti juventini – Difficilissimo ribaltare il risultato nel ritorno a Torino

CHAMPIONS LEAGUE – Mediocre Juve, il Bayern la domina e la stende: 2-0

E’ finita 2-0 e alla Juve è andata anche bene. Perché all’Allianz Arena il passivo poteva essere ben più pesante, con tanti saluti alla Champions League annessi. Invece i bianconeri restano a galla e tenteranno di ribaltare il risultato tra le mura amiche dello Stadium. Lungi da noi creare false illusioni: per passare il turno servirà un’impresa titanica e, dopo aver visto il divario tecnico tra le due squadre, non siamo affatto sicuri che la Juve abbia i mezzi per compierla. Ma dopo due anni quasi perfetti i ragazzi di Conte meritano la fiducia di piazza, stampa e tifosi, almeno fino alla partita di ritorno. 

Quella d’andata infatti non è stata nemmeno giocata dai bianconeri, travolti dalla marea rossa del Bayern, ma anche sfortunati. Perché non capita tutti i giorni (per fortuna!) di andare sotto dopo appena 25 secondi, per giunta con un errore di Buffon. Il portierone-capitano rimane quasi piantato sul terreno quando Alaba (non certo uno specialista) fa partire un tiro senza pretese dalla lunga distanza. Il pallone è  sporcato da Vidal, ma non abbastanza per giustificare la lentezza di Gigi. Nessun dramma ci mancherebbe, ma certo che il match si mette subito male. Una partenza così creerebbe problemi anche contro l’ultima in classifica, figuriamoci a Monaco contro lo squadrone bavarese. Che infatti fa il bello e cattivo tempo, soprattutto dal 15° in poi. 

Ad “aiutare” Heynckes ci pensa Toni Kroos, costretto a lasciare il campo per un infortunio. Al suo posto entra Robben, inspiegabilmente tenuto a riposo, e per la Juve sono dolori. L’olandese devasta Peluso e, più in generale, chiunque provi a fermarlo. Ma il Bayern non è solo Robben: è anche Ribery, Mandzukic, Muller, Schweinsteiger e Luiz Gustavo. Insomma, un’armata che i ragazzi di Conte faticano a controllare. Il primo tempo si chiude sul risultato di 1-0 e, viste le occasioni fallite dai tedeschi (soprattutto con Robben e Ribery) c’è da tirare un sospiro di sollievo. Nella ripresa ci si aspetterebbe una reazione juventina, invece è ancora Bayern show. 

Mandzukic viene fermato da Buffon, così come una punizione di Alaba. Il raddoppio è nell’aria e arriva al 63°, ancora una volta per colpa di un’incertezza di Gigi, che respinge goffamente un tiro dalla distanza di Luiz Gustavo. Sul pallone si avventa Mandzukic che serve Muller a porta vuota: il gol è facile facile, tanto che il tedesco quasi non esulta. La reazione bianconera è tutta in una doppia conclusione di Vidal, sul quale c’è l’opposizione di Neuer, e anche i cambi di Conte (fuori Matri, Quagliarella e Peluso, dentro Vucinic, Giovinco e Pogba) non riescono a procurare la tanto agognata scossa. Tanto che nel finale c’è spazio per un’occasionissima di Muller, che sfiora il terzo gol. Purtroppo per la Juve non ci sarebbe stato nulla da recriminare. 

“Il Bayern è la squadra più forte incontrata in questa stagione – ha riconosciuto Conte dopo la partita. – Bisogna essere onesti e ammettere quando incontriamo un avversario molto più forte. Mi riesce difficile arrabbiarmi, puntare il dito contro qualcuno. Nel calcio bisogna anche essere obbiettivi, prendiamo questa sconfitta e la portiamo a casa. Il nostro percorso è cominciato da 16 mesi e affrontare oggi queste partite ci rende orgogliosi”. Parole colme di sportività, che però sanno tanto di epitaffio sulle ambizioni europee della squadra. “Sappiamo che il calcio è imprevedibile, ma l’impresa sarà veramente molto ma molto difficile – il pensiero del tecnico, che non lascia spazio ai voli pindarici. – Perché oltre al risultato negativo, di fronte c’è una squadra davvero forte. Noi prendiamo questo doppio confronto come un’esperienza che ci fa capire a che punto siamo arrivati e dove dobbiamo ancora migliorare”. 

Saranno giorni di riflessioni, votate al futuro, prossimo e non. Perché va bene ragionare sulle mancanze della Juventus, ma l’obiettivo non va perso di vista. Tra sette giorni ci sarà un’impresa da tentare, contro tutti i pronostici. E la Juve, ne siamo certi, ci proverà.

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