Una Juve “galactica”. I bianconeri battono il Real Madrid e si aggiudicano così il primo round della semifinale di Champions, penultimo scalino prima della finalissima del 6 giugno. Una prova di forza quella della Signora, molto più di quanto non dica il 2-1 finale. Perché allo Stadium, di fronte ai campioni d’Europa in carica, si è vista una squadra lucida e determinata, per nulla intimorita dall’avversario. Il discorso qualificazione resta apertissimo, ci mancherebbe, e c’è da scommettere che, tra una settimana, il Bernabeu riserverà insidie a non finire, ma la Juventus ha dimostrato di potersela giocare, per giunta senza troppi timori reverenziali.
“Alla vigilia avrei messo la firma per vincere 2-1 – ha esultato Massimiliano Allegri. – Sono contento di quello che hanno fatto i ragazzi, hanno avuto il merito di affrontare a testa alta il Real Madrid, non era facile. Queste partite vanno sapute giocare, bisogna capire quando spingere e quando gestire: credo che, da quel punto di vista, la squadra sia cresciuta molto rispetto all’inizio della stagione. Sono molto soddisfatto della maturità con cui abbiamo affrontato questa Champions, comunque vada a finire”.
Il grande vincitore della serata è proprio lui. Il tecnico bianconero ha preparato la partita alla perfezione: 4-3-1-2 con Sturaro in mediana e Vidal sulla trequarti, una sorta di cerniera brava ad aprirsi e chiudersi a seconda dei momenti. E così il Real Madrid, schierato da Ancelotti con un 4-4-2 atipico (Ramos e Kroos in mediana, James e Isco sulle fasce, Ronaldo e Bale in attacco), ha sbandato sin dall’inizio. Pronti via e Sturaro, preferito a Pereyra contro ogni pronostico, impegna Casillas con una sassata dalla distanza. Pochi istanti dopo Morata, grande ex della partita, prova a sorprendere con un pallonetto dal limite dell’area.
Il gol è maturo e la Juve lo trova al 9’: destro di Tevez nell’angolino, respinta di Casillas e tap in dell’attaccante spagnolo, partito in posizione regolare. Azione spettacolare (27 passaggi, record assoluto della Champions, superato anche il Bayern di Guardiola!), a cui partecipano tutti i giocatori tranne Buffon e Sturaro. L’1-0 esalta la Juve ma, nello stesso tempo, sveglia i campioni d’Europa. La pressione si alza e gli Allegri’s, di conseguenza, s’abbassano nella propria metà campo. Grave errore, per quanto quasi impossibile da evitare. Perché i blancos, pur privi della regia di Modric e del cinismo di Benzema, hanno fior di campioni in campo.
Al 27’ Carvajal e James inventano dalla destra un’azione spettacolare che Ronaldo, al solito, trasforma in gol: 1-1. E’ il momento più difficile del match, quello in cui gli uomini di Ancelotti potrebbero salire in cattedra, forse definitivamente. Al 41’ Isco pennella per James, il colombiano deve solo spingere in porta ma colpisce clamorosamente la traversa. Si va al riposo sul risultato di parità, con la sensazione che il Madrid possa passare in vantaggio da un momento all’altro. E invece l’intervallo fa molto meglio alla Juventus.
Linee corte e pressing furibondo, proprio come nei primi minuti: la ricetta funziona e al 57’, su una ripartenza, si rivela devastante. Tevez parte palla al piede e punta Carvajal, il giovane spagnolo lo stende e Atkinson, pur sbagliando a non ammonire, fischia il sacrosanto rigore. Sul dischetto va proprio l’Apache, tiro centrale e 2-1 Juve (58’). La mezzora finale è quasi perfetta: Allegri passa alla difesa a 5 (dentro Barzagli per Sturaro) e gli spagnoli, già in difficoltà prima, non riescono più a rendersi pericolosi. Negli ultimi minuti ci sarebbe addirittura spazio per il terzo gol ma Llorente (entrato per Morata al 77’) spreca due ottime occasioni. Finisce così 2-1, vittoria importante che lascia però apertissimo il discorso qualificazione.
“Possiamo rimontare, però dovremo essere pazienti – il commento amaro di Carlo Ancelotti. – Loro ci hanno aspettato, a un certo punto eravamo in controllo ma siamo stati poco lucidi e imprecisi”. “Il vantaggio è minimo – ha confermato Gigi Buffon. – La squadra però sta crescendo, ci stiamo facendo tutti la bocca all’Europa”. Convinzione e piedi per terra insomma, il giusto mix per affrontare la bolgia del Bernabeu. Mercoledì prossimo sarà battaglia ma col Real Madrid a dover rincorrere. E questa, date le premesse, è già una vittoria.