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Champions, la Juve cerca gloria nella patria di CR7

Contro il Porto i bianconeri cercano il riscatto dopo la sconfitta di Napoli e si affidano a Cristiano Ronaldo, che rinasce ogni volta che torna in Portogallo – Dybala non ci sarà

Champions, la Juve cerca gloria nella patria di CR7

Ora si fa sul serio. Gli ottavi di Champions League, inaugurati ieri con le vittorie di Paris Saint-Germain e Liverpool sui campi di Barcellona (1-4) e Lipsia (0-2), sanciscono quel momento della stagione in cui non si può più sbagliare, specialmente se in campionato, per tutta una serie di motivi, le cose non stanno andando come previsto. È il caso della Juventus, che questa sera si gioca un pezzo di qualificazione in casa del Porto (ore 21), con l’obbligo, se non di vincere, quantomeno di non perdere. Già, perché se è vero che i quarti, comunque vada stasera, si decideranno nel ritorno di Torino, lo è anche che la sconfitta di Napoli ha acceso nuovamente il campanello d’allarme sulla reale consistenza di questa squadra, lontana dal rendimento (spaziale, a dire il vero) degli ultimi nove anni.

La Champions diventa così il terreno perfetto per riscattarsi, tanto più che l’urna di Nyon non è stata particolarmente cattiva, anche se il Porto non va assolutamente sottovalutato. “È una squadra compatta, molto brava a difendere e a stringersi con due linee da quattro, stile Atletico Madrid – ha spiegato Pirlo – Servirà pazienza nel non forzare le giocate e non concedere ripartenze, ho affrontato Conceiçao tante volte da giocatore, era un grande e ora si sta ripetendo da allenatore. Dovremo giocare una partita attenta e non permettergli di sfruttare i nostri eventuali errori”.

Il tema della partita, numeri alla mano, sembrerebbe essere proprio questo e visto il freschissimo precedente di Napoli, in un contesto tattico pressoché identico, la preoccupazione del tecnico bianconero è più che comprensibile. Il Porto, infatti, pur essendo secondo a 10 punti dallo Sporting Lisbona in campionato, ha sin qui mostrato un lato europeo decisamente coriaceo, come dimostrano i soli 3 gol subiti in 6 partite, tutti alla prima giornata dal Manchester City: da lì in poi 5 gare giocate e altrettanti clean sheet, unica squadra della Champions a non aver mai incassato una rete in casa. Insomma, segnargli non è propriamente semplice e qui emerge l’altra grande preoccupazione di Pirlo, figlia di un attacco che, Ronaldo a parte (e anche lui nel 2021 non è stato sempre all’altezza), stenta parecchio.

“Questa è una competizione particolare, ci sono tante squadre che lottano per vincerla e molto dipende dal momento in cui le affronti – ha proseguito il tecnico bianconero – Ci mancano sicuramente i gol di Dybala, quest’anno non è stato molto con noi: speriamo sia il nostro nuovo acquisto, può farci fare il salto di qualità”. Ma l’argentino continua a non star bene, come dimostra il fatto che anche stasera, nonostante sia stato aggregato alla squadra, non siederà nemmeno in panchina. L’obiettivo è recuperarlo, almeno parzialmente, per la sfida al Crotone di lunedì, ragion per cui questa sera, oltre al solito Ronaldo, servirà ritrovare Morata, ultimamente la brutta copia di quello d’inizio stagione.

Pirlo, costretto a rinunciare anche agli altri infortunati Cuadrado, Bonucci e Arthur, alternerà il solito 3-4-1-2 in impostazione con il 4-4-2, a specchio col Porto, in fase di non possesso, dunque Szczesny in porta, Danilo, Chiellini, De Ligt e Alex Sandro in difesa, Chiesa, Bentancur, Rabiot e McKennie a centrocampo, Morata e Ronaldo in attacco.

“Ronaldo è il migliore al mondo, ma la Juve non è solo lui – ha ammonito Sergio Conceiçao – Sicuramente giocherà con la mentalità delle grandi squadre, come ha già fatto a Barcellona, ma noi cercheremo di ottenere il massimo, dunque di vincere”. Per il Porto si tratta di una sfida difficilissima, ma l’abitudine alle grandi sfide, unita al rendimento di cui sopra, gli permettono di giocarsela, o quantomeno di provarci. L’arma migliore è sicuramente l’attenzione tattica in fase difensiva, per un 4-4-2 che vedrà Marchesin tra i pali, Manafà, Mbemba, Pepe e Zaidu nel reparto arretrato, Corona, Oliveira, Uribe e Otavio in mediana, Marega e Taremi coppia offensiva.  

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