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Champions: il Real Madrid spegne i sogni del Napoli

Primo tempo spettacolare del Napoli, che mette in difficoltà i campioni del mondo e passa in vantaggio con Mertens – Nella ripresa la doccia fredda: due gol di Sergio Ramos nel giro di pochi minuti ribaltano la partita e chiudono il discorso qualificazione – Nel recupero il 3-1 di Morata.

Champions: il Real Madrid spegne i sogni del Napoli

Fine del sogno. Il Napoli non è riuscito nell’impresa di ribaltare il 3-1 del Bernabeu e anzi ha finito per perdere anche il ritorno con lo stesso risultato, seppur a testa alta. Già, perché per un tempo la squadra di Sarri aveva messo letteralmente alle corde il Real Madrid, accarezzando l’idea di una rimonta che sembrava diventata possibile.

Poi però è venuta fuori la superiorità tecnica e mentale di un gruppo di campioni, capaci di tirarsi fuori dalle sabbie mobili con le giocate individuali, in perfetta linea con la definizione di big.

Resta il piacere di averci provato, così come l’amarezza di essere crollati proprio quando il divario sembrava sul punto di venire azzerato: il Napoli, ad ogni modo, esce a testa alta e si porta a casa un’ulteriore bagaglio d’esperienza, fondamentale per il futuro.

“Abbiamo messo in difficoltà la squadra campione del mondo, dando la sensazione di non essere poi lontanissimi da loro – il commento di Sarri. – Per 55’ li abbiamo messi sotto, penso che se aumenteremo la nostra fisicità potremo diventare competitivi ad alti livelli”.

Effettivamente il limite degli azzurri è sembrato essere proprio quello. Dopo un primo tempo quasi perfetto, nel quale l’unico neo è stato il mancato 2-0, il Napoli ha incassato due gol nel giro di pochi minuti da calcio piazzato, evidenziando i soliti limiti difensivi ma anche la pochezza di cm al cospetto dei giganti madridisti.

Dal punto di vista tecnico invece il salto è già compiuto, almeno guardando la prima parte di gara. Il gol dell’1-0 parla chiaro: azione in verticale nata da Insigne, rifinita da Hamsik e conclusa da Mertens, il tutto con il Real Madrid in versione presepe napoletano (24’).

Gli azzurri, spinti dalla bolgia del San Paolo, hanno addirittura aumentato l’intensità, rischiando di prendere gol (palo di Cristiano Ronaldo al 29’) ma anche di farlo (palo di Mertens al 37’). Ma i vecchi lupi di mare blancos sono abituati alle tempeste, anche perché spesso ne escono indenni: e così, in apertura di ripresa, hanno colpito con una delle loro armi meno celebrate ma più efficaci, il colpo di testa di Sergio Ramos.

Lo spagnolo ha prima insaccato il gol del pareggio (52’), poi quello del sorpasso (57’), il tutto quasi senza che il Napoli neanche se ne accorgesse. A quel punto l’impresa è diventata veramente impossibile: per passare sarebbe servito un 5-2, davvero troppo anche per la città di San Gennaro.

A segnare ancora è stato invece il Real Madrid (Morata al 90’), siglando un 3-1 che è troppo largo per ciò che si è visto in campo ma che legittima comunque una qualificazione nel complesso meritata. Il Napoli esce a testa alta, il suo presidente, ancora una volta, no.

“Le polemiche dell’andata sono nate per colpa della stampa del nord che ci odia” ha tuonato il presidente, perdendo l’ennesima occasione per dimostrarsi adeguato a questi livelli. A differenza della sua squadra, che saluta la Champions League tra gli applausi del San Paolo e di tutto il calcio italiano.

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