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Cattolica Assicurazioni, il piano Minali ha tre pilastri: ecco quali

il piano industriale 2018-2020 che la Cattolica Assicurazioni ha presentato oggi alla comunità finanziaria punta a far crescere del 60% l’utile operativo e del 50% il dividendo per azione ma anche a far lievitare del 64% i premi – Minali: “Il primo obiettivo è quello di diventare più reattivi e più veloci”

Cattolica Assicurazioni, il piano Minali ha tre pilastri: ecco quali

Gli obiettivi sono ambiziosi. Nel piano industriale presentato oggi a Piazza Affari e valido fino a fine 2020, Cattolica Assicurazioni ha fissato come target un utile operativo che potrà toccare i 400 milioni di euro, ovvero crescere del 60% rispetto a quello del 2016, con la distribuzione di un dividendo in aumento del 50% a mezzo euro per azione e Premi in crescita del 64% fino a 8 miliardi. Come l’istituto, guidato da circa 8 mesi da Alberto Minali, conta di raggiungerli?

A illustrare il piano, che si poggia su tre pilastri – crescita profittevole, innovazione e eccellenza tecnica – è stato proprio l’amministratore delegato, nel corso dell’Investor Day a Palazzo Mezzanotte: “Siamo ancora troppo farraginosi, il primo obiettivo è quello di diventare più reattivi e veloci, trasformando l’azienda mentre continuiamo a fare business”. La stella polare del business “sarà sempre il servizio al cliente, nel contesto di un mercato difficile: l’Auto è in contrazione e il Vita è difficile in tempi di tassi bassi”.

Il primo passo, per la terza compagnia assicurativa italiana con 3,6 milioni di clienti, che ha come primo azionista la Berkshire Hathaway di Warren Buffett con una quota del 9%, è la digitalizzazione. “Punteremo sull’evoluzione multicanale del modello distributivo – ha spiegato Carlo Ferraresi, Direttore  generale Mercati e canali distributivi -, sia con i clienti che a livello interno: le nostri reti fisiche, le agenzie, rimarranno però predominanti”.

Digitalizzazione significa infatti anche diversificazione, con le agenzie che passeranno dall’83 al 68% del business, lasciando più spazio alla bancassurance, che passerà dal 12 al 22% dopo l’accordo con Banco Bpm (che fa seguito a quello con Ubi Banca e Iccrea) che – a conferma di un business che rimarrà prevalentemente fisico – porterà accesso a 1.700 sportelli (in aggiunta ai 1.500 di Cattolica), per un salto dimensionale previsto di 9 miliardi per le riserve Vita di 140 milioni di premi Danni. Proprio i Premi sono un’altra delle grandi sfide del nuovo piano: dovranno crescere in tutto di almeno 3 miliardi rispetto al 2016, con prevalenza del ramo Vita (+2,5 miliardi) rispetto a quello Danni (+0,5 miliardi).

“Attualmente – ha ricordato Minali – abbiamo una base clienti tra le più fedeli, una redditività superiore a quella del mercato e un livello di indebitamento inferiore. Dobbiamo essere in grado di evolverci senza intaccare il patrimonio della società. La diversificazione è importante: il nostro business è ancora troppo incentrato sull’Auto, cresceremo sul Vita e su altro”. Multicanalità e centralità del cliente non faranno però di Cattolica una compagnia assicurativa online né low cost.

“Non diventeremo mai low cost, ma più efficienti”, ha aggiunto Minali, rivendicando anche i risultati già raggiunti nel primo semestre alla guida della compagnia: “Finora non siamo stati a smacchiare il giaguaro, come direbbe qualcuno. Diciannove aree funzionali sono già in fase di riorganizzazione, abbiamo ridotto l’esposizione su titoli di credito governativi italiani di oltre 5,5 punti percentuali, e poi c’è l’accordo con Banco Bpm, che è la terza banca per sportelli in Italia”.

Senza dimenticare la delibera del Cda, avvenuta proprio alla vigilia dell’Investor Day, che ha dato il via a un nuovo modello di governance. “L’Assemblea è e rimarrà sovrana”, ha chiarito l’amministratore delegato, spiegando che verrà adottato un sistema monistico, allo scopo di valorizzare le funzioni del Cda rendendo la macchina aziendale più snella: il Cda avrà dunque meno esponenti e viene abolito il Comitato esecutivo. Inoltre la soglia di partecipazione azionaria è confermata allo 0,5% per le persone fisiche ma innalzata al 5% per quelle giuridiche: apertura dunque al mercato e agli investitori istituzionali.

“Viene comunque confermato il modello cooperativo e il voto capitario”, ha spiegato Minali. Il cda, per l’occasione, ha anche confermato Marco Cardinaletti come amministratore delegato di Tua Assicurazioni, la controllata al 100% di Cattolica. Cardinaletti lascia però la carica di Direttore generale di Cattolica. Il restyling della compagnia passa infine anche attraverso il nuovo portale, anch’esso più flessibile e orientato ai bisogni del cliente, attraverso una homepage distinta dedicata agli utenti, diversa da quella corporate: entrambe si trovano all’indirizzo www.cattolica.it.

Il piano al momento convince gli investitori: a fine mattinata, in una seduta che fino a quel momento era leggermente negativa per l’indice Ftse Mib, il titolo Cattolica Assicurazioni naviga in territorio positivo, saldamente sopra i 10 euro per azione.

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