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Cattolica Assicurazioni, GdF in sede: Bedoni tra gli indagati

Perquisizioni della Guardia di Finanza nella sede della compagnia veneta che ha appena deciso la trasformazione in Spa – Si indaga per eventuale “illecita influenza sulle assemblee” – Tre indagati tra cui il presidente Bedoni, ma la compagnia professa “assoluta correttezza”.

Cattolica Assicurazioni, GdF in sede: Bedoni tra gli indagati

Acque agitate in casa Cattolica Assicurazioni. Dopo mesi di tensioni interne, con l’ex Ad Alberto Minali defenestrato a sorpresa lo scorso novembre, la compagnia veronese sembrava aver trovato pace con il recentisssimo via libera dell’assemblea alla trasformazione da cooperativa in spa, il che spalanca le porte alla già concordata fusione con Generali. Invece all’indomani della assemblea di venerdì è arrivata una brutta notizia: la Guardia di Finanza ha effettuato una perquisizione nella sede di Cattolica Assicurazioni, per l’acquisizione di documenti in seguito ad accertamenti ispettivi della Consob e su mandato della Procura di Verona, notificando anche tre informazioni di garanzia al presidente del cda Paolo Bedoni, al direttore generale Carlo Ferraresi e al segretario del cda Alessandro Lai.

L’ipotesi di reato su cui stanno lavorando i magistrati è illecita influenza sull’assemblea. Nell’indagine, che è stata affidata al sostituto procuratore Alberto Sergi e capo della procura Angela Barbaglio, vi sarebbero anche altri due indagati. A darne notizia è stata lo stesso gruppo assicurativo in una nota diffusa sabato sera: “La società ribadisce l’assoluta correttezza e regolarità delle operazioni assembleari oggetto dell’indagine (riunioni del 13/4/2019, 27/6/2020 e 31/07/2020) le ultime due delle quali avvenute, tra l’altro, con l’intervento di un rappresentante designato indipendente, quale Computershare Spa, e quindi attraverso meccanismi di raccolta e di voto soltanto informatici e senza il coinvolgimento della società e di sue strutture; donde l’impossibilità per queste di intervenire o incidere sul voto espresso dai soci”.

“La società – prosegue la nota -, che ha dato immediata e piena collaborazione all’autorità investigativa, ribadisce l’assoluta fiducia su un pronto chiarimento della posizione, e altresì la fiducia nella rapida attività dell’autorità giudiziaria. In ogni caso la società tiene a precisare che le delibere assunte nell’assemblea del 31 luglio 2020 sono valide a tutti gli effetti e che l’importante operazione con Generali proseguirà come previsto”.

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