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Carige: bond subordinato verso rendimento al 13%

Oggi il via libera da parte del Cda – L’obbligazione dovrebbe avere scadenza a 5 anni e prevedere una tempistica fino a 12 mesi per la conversione del titolo

Carige: bond subordinato verso rendimento al 13%

Il Cda di Carige deve dare oggi il via libera a un bond subordinato che avrà fra i suoi sottoscrittori lo Schema volontario del Fondo interbancario per la tutela dei depositi. L’assemblea di quest’ultimo si riunirà il 30 novembre per deliberare un impegno fino a 320 milioni di euro.

Secondo l’agenzia Radiocor, il documento che contiene le informazioni base dell’emissione indica un coupon annuo al 13%, una scadenza a 5 anni e una tempistica fino a 12 mesi per la conversione del titolo che, se sarà rispettato il piano di rafforzamento annunciato il 12 novembre, dovrebbe come essere rimborsato in primavera dall’aumento di capitale. Quest’ultima operazione che sarà fino a 400 milioni di euro, secondo l’iter attualmente stilato, partirà il 22 marzo prossimo.

Il prestito è assimilabile a un convertendo dal momento che la conversione è obbligatoria per gli investitori che lo sottoscriveranno (siano essi già azionisti o meno della banca) mentre il Fondo interbancario sarà in pratica il garante dell’inoptato dell’aumento. Il termsheet del bond su cui si sta lavorando potrebbe prevedere anche un meccanismo legato ai valori di conversione dello strumento in azioni in base alla capitalizzazione dell’istituto al momento dell’aumento.

Una volta approvato dal cda di Carige, il bond finirà sul tavolo dei soci di maggiore rilievo della banca (Malacalza Investimenti, Financiera Lonestar di Gabriele Volpi, Pop12 di Raffaele Mincione, Spininvest della famiglia Spinelli) ma c’è chi assicura che altri soggetti sono pronti a ragionare sull’investimento soprattutto in funzione del successivo aumento.

Lo schema di partenza prevede una sottoscrizione di 320 milioni di euro da parte dello Schema volontario (se l’assemblea di quest’ultimo lo approverà) e un intervento di altri sottoscrittori tra zero e 80 milioni di euro: nel caso in cui questa soglia fosse superata, il Fondo interbancario ridurrebbe il suo impegno fino a un minimo di 200 milioni.

Nell’operazione sono impegnati Ubs come advisor finanziario della banca, lo studio Gatti Pavesi Bianchi come consulente legale e Vitale&Co. come consulente degli amministratori indipendenti.

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