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Canone Rai in bolletta: il vademecum per non sbagliare

La novità è scattata con il primo gennaio 2016 ma si pagherà a partire dal 1° luglio solo sulla prima casa. I fornitori di elettricità dovranno aggiornare la fatturazione sulla base del decreto attuativo. La prima bolletta conterrà gli arretrati dei sei mesi precedenti. Autocertificazione all’Agenzia delle Entrate in caso di cambiamenti o esenzioni

Canone Rai in bolletta: il vademecum per non sbagliare

Canone Rai in bolletta: con il 2016 è scattata la novità che dovrebbe di fatto segnare il requiem per l’evasione, garantendo un maggior gettito di circa 420 milioni secondo le stime di Mediobanca. Il canone si pagherà con la bolletta elettrica a partire dal 1° luglio del 2016 e in quella bolletta saranno contenuti gli arretrati, visto che la novità è scattata dal 1° gennaio.

I sei mesi di tempo sono stati previsti per consentire ai fornitori elettrici di adattare il proprio software di fatturazione. Ma è già cominciata la richiesta di chiarimenti da parte dei consumatori e l’associazione Codici ha deciso di preparare un vademecum in pochi punti chiave che spieghino quanto è previsto in materia di canone Rai in bolletta dalla Legge di Stabilità 2016. L’ultima parola la dirà il decreto attuativo che sarà pronto entro metà febbraio ma intanto ecco alcuni consigli utili.

Il canone si paga solo sulla prima casa e una sola volta nella famiglia, a condizione che i coniugi e/o i figli siano tutti residenti nello stesso immobile. Nel caso di coppia di coniugi con residenze in due immobili diversi, su entrambi gli immobili la società elettrica addebiterà, nella bolletta, il canone. Lo stesso dicasi per i figli: se questi ultimi cambiano residenza dovranno pagare il canone nell’immobile anche se in locazione o in comodato.

 • L’importo del Canone Rai è stato ridotto da 113,50 a 100 euro l’anno.

 • Il canone si pagherà in bolletta dal 1 luglio 2016 e comprenderà le rate dei mesi precedenti . Dal 2017 invece sarà diviso in 10 rate da 10 euro, da Gennaio a Ottobre (20 euro a bolletta). Quindi non si pagherà sulla bolletta dell’ultimo bimestre dell’anno.

 • Nella residenza anagrafica del contribuente che ha un contratto di energia elettrica, da ora, si presume la detenzione di un televisore, tale presunzione va, eventualmente, superata presentando regolare autocertificazione, con validità un anno, all’Agenzia delle Entrate. Il decreto non fa riferimento al possesso di smartphone, tablet e PC.

 • Il pagamento avverrà con la bolletta sia per chi ha un contratto con una compagnia elettrica del mercato libero che per chi è coperto dal servizio di maggior tutela (la stragrande maggioranza degli italiani). 

Chi ha un contratto con la tariffa D3, da residente con impegno di potenza superiore a 3 kW, dovrà pagare il canone.

Chi ha un contratto con la tariffa D3, da non residente, non dovrà pagare il canone.

 • Nulla cambia rispetto alle comunicazioni di variazioni intervenute nel corso dell’anno: dichiarazione all’Agenzia delle Entrate per cessioni, cambi di residenza, furti (allegare Denuncia), conferimento in discarica (allegare alla richiesta di disdetta la documentazione attinente), morte dell’abbonato.

 • Non sono previste sanatorie per gli arretrati, che andranno in prescrizione a distanza di 10 anni.

 • Non potranno più suggellarsi i televisori.

 • Esenzione, no tax: 75 anni e 8000 euro annui.

 • Gli uffici, gli studi e gli esercizi commerciali dovranno pagare, qualora abbiano un televisore, tramite il bollettino postale e non in bolletta.

“Si consiglia, infine, di evitare di inviare alla Rai autocertificazioni anticipate, cioè prima che arrivi la richiesta irregolare di pagamento del canone” dice Luigi Gabriele di Codici che invita a contattare l’associazione in caso di dubbi (www.codici.org o 06/5571996). Anche l’Enel si preparara a dare indicazioni al call center: un messaggio preregistrato avviserà i clienti che si è in attesa del decreto attuativo. Successivamente seguiranno istruzioni più dettagliate.

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