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CAMPIONATO SERIE A – Milan e Seedorf, il futuro in 180 minuti: in gioco la panchina

L’allenatore del Milan si gioca la panchina nelle prossime due partite: a Roma contro la Lazio e a Firenze – Se perde verrà sostituito perchè il suo ruolino di marcia piange ma soprattutto non piace il suo atteggiamento altezzoso (“Tre quarti della rosa non è da Milan”), la sua divisione in figli e figliastri e l’attaccamento cieco a un modulo insostenibile.

CAMPIONATO SERIE A – Milan e Seedorf, il futuro in 180 minuti: in gioco la panchina

Il futuro in 180 minuti. Proprio così, la data di scadenza di Clarence Seedorf è fissata per mercoledì sera, subito dopo la doppia trasferta di Roma (con la Lazio) e Firenze. Solo allora sapremo se l’olandese riuscirà a salvare la panchina, fino a giugno s’intende. Perché il suo futuro sembrerebbe comunque segnato e solo un finale di stagione super potrebbe sparigliare le carte. Colpa dei risultati (7 sconfitte su 12 partite), ma anche, se non soprattutto, di alcuni atteggiamenti che hanno fatto imbufalire Galliani, buona parte di giocatori e staff tecnico, portando addirittura Silvio Berlusconi, suo principale sponsor, a dei ripensamenti. La goccia che ha fatto traboccare il vaso poi è arrivata martedì sera quando Giancarlo Capelli, leader storico degli ultras rossoneri, ha rivelato in diretta su 7Gold un colloquio avuto proprio con l’olandese. “3/4 di questa rosa non è da Milan” avrebbe detto il tecnico, frase pesante che ha suscitato l’irritazione di Galliani, colui che questa squadra l’ha costruita. Insomma, in casa rossonera di questi tempi tira un’aria degna di un ciclone. Eppure, da qui a mercoledì prossimo, staranno tutti assieme appassionatamente (?).

Galliani infatti ha deciso di andare in ritiro con Seedorf e la squadra, per verificare di persona come siano i rapporti tra allenatore e giocatori. Un modo di compattare l’ambiente dicono i (pochi) buonisti, una sorta di commissariamento sostengono invece i maliziosi. Una decisione presa nella giornata di ieri, quando Galliani e Seedorf hanno avuto un colloquio privato di circa un’ora e mezzo. Un vertice programmato da tempo fanno sapere da Via Aldo Rossi, nel quale però il concetto è stato più volte ribadito: decisive, per la permanenza dell’olandese, saranno le prossime due partite. In attesa di ascoltare la versione di Clarence (conferenza stampa oggi alle 13 prima di partire per la Capitale) voci e indiscrezioni (piuttosto fondate) si sprecano. Gran parte del gruppo non vede di buon occhio alcuni atteggiamenti del tecnico, reo di fare figli e figliastri (su tutti la gestione Balotelli), di essersi incaponito su un modulo poco sicuro (il famigerato 4-2-3-1), e, in generale, di porsi sempre due metri più sopra agli altri. E a proposito di Supermario, anche lui nelle ultime ore ha voluto piazzare il carico grosso. “Sono milanista dalla nascita – ha scritto sul suo profilo Facebook. – Ma se per i tifosi sono un peso posso anche andare via, me ne farò una ragione, bisogna essere chiari e onesti”. Dichiarazione che crea ulteriori problemi a Seedorf, che avrà bisogno del miglior Balotelli (soprattutto dal punto di vista mentale) per sfangare le trasferte di Roma e Firenze. Quelle che, è bene ricordarlo, decideranno il futuro, suo e del Milan.

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